«E sì che l’acqua come bene pubblico mi pareva una cosa di sinistra. Invece la Regione di Rossi sta cercando a suon di diffide di costringere il piccolo comune di Zeri a entrare in Gaia contro la sua volontà e contro gli interessi dei cittadini che invece il sindaco sta tentando di tutelare. Per questo rivolgo la mia solidarietà politica al primo cittadino del comune lunigianese per la sua ‘resistenza’. Ma si sa: per questa sinistra toscana valgono più le ragioni dei carrozzoni e della speculazione economica rispetto alla difesa dei diritti naturali. Con degli atti amministrativi e con leggi regionali si lede il principio costituzionale avendo i padri costituenti nella Costituzione repubblicana consacrato il principio di una Repubblica basata sulle autonomie locali. Se si tolgono le entrate dei rifiuti e quelle delle acque i Comuni non esistono più».
Lo afferma il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Stefano Mugnai (coordinatore regionale degli azzurri in Toscana) intervenendo sul caso di Zeri, comune della Lunigiana che conta 1090 anime, un pelo (90) sopra al limite che gli consentirebbe di tenere in house gli impianti del servizio idrico.