Non sono pochi nel corso della storia, anche nel passato recente e recentissimo, gli eventi epidemici e pandemici che hanno avuto origine in Cina e nell’estremo oriente, pure a causa di cattive abitudini alimentari e igienico-sanitarie dei locali. E non sarà mancare di rispetto a chi sta morendo sostenere che l’umanità sia stata “fortunata” con il Covid-19, se si considerano i livelli di aggressività e pericolosità di altri virus, per benevolenza del destino solo meno contagiosi (ad esempio SARS e MERS).
Per questo, se vorremo evitare il ripetersi di una nuova epidemia-pandemia, magari con conseguenze ben più disastrose, sarà necessario un cambio di direzione, da parte della Cina e verso la Cina. E per questo, al di là dei diversi approcci ideologici su Donald Trump, il presidente americano ha fatto bene a fare la voce grossa sia con l’OMS che con Pechino. La posta in gioco è troppo alta per lasciarsi sopraffare dal “politically correct”, da infondati timori di cadere nel pregiudizio o da interessi economici; si tratta di sicurezza nazionale, e ancor più di sicurezza mondiale e globale.