A pochi giorni dalla Festa delle donne, l’incontro di questo venerdì 11 marzo al planetario sarà occasione per conoscere l’importanza del contributo femminile in astronomia. Alle ore 21,15 presso il Planetario comunale “A. Masani” di via Bassagrande a Marina di Carrara la serata pubblica avrà infatti come tema: “L’altra metà del cielo: le donne in astronomia”.
Da sempre il contributo delle donne è stata essenziale per i progressi dell’astronomia. Non è quindi un caso che la prima donna storicamente esistita e citata col suo nome, sia proprio un’astronoma, En Eduhanna la figlia del re assiro Sargon II, addetta al calcolo delle eclissi lunari. Ma lasciando i tempi più remoti è utile ricordare che alcune scoperte astronomiche fondamentali degli ultimi 100 anni si devono a donne astronome. Dalla scoperta del metodo tuttora più utilizzato per calcolare le distanze degli ammassi e delle galassie, alle stelle a neutroni in rapida rotazione (Pulsar); dalla scoperta della materia oscura all’ipotesi che tutti i materiali più pesanti dell’elio siano sintetizzati nelle stelle.
Molte sono state poi le sorelle, figlie o mogli di astronomi che hanno dato un contributo essenziale all’attività del proprio famigliare.
Di questo e d’altro ancora si parlerà nell’incontro, con, a seguire, l’osservazione dei movimenti del cielo sotto la cupola del planetario e, condizioni meteo permettendo, il riconoscimento delle costellazioni nel cielo reale, osservando al telescopio anche Giove ed i principali oggetti celesti visibili in questo periodo. Ai fini organizzativi è utile segnalare la propria partecipazione via sms o cellulare (333/1731533) o all’indirizzo mail del planetario stesso: planetario@comune.carrara.ms.it
Da sempre il contributo delle donne è stata essenziale per i progressi dell’astronomia. Non è quindi un caso che la prima donna storicamente esistita e citata col suo nome, sia proprio un’astronoma, En Eduhanna la figlia del re assiro Sargon II, addetta al calcolo delle eclissi lunari. Ma lasciando i tempi più remoti è utile ricordare che alcune scoperte astronomiche fondamentali degli ultimi 100 anni si devono a donne astronome. Dalla scoperta del metodo tuttora più utilizzato per calcolare le distanze degli ammassi e delle galassie, alle stelle a neutroni in rapida rotazione (Pulsar); dalla scoperta della materia oscura all’ipotesi che tutti i materiali più pesanti dell’elio siano sintetizzati nelle stelle.
Molte sono state poi le sorelle, figlie o mogli di astronomi che hanno dato un contributo essenziale all’attività del proprio famigliare.
Di questo e d’altro ancora si parlerà nell’incontro, con, a seguire, l’osservazione dei movimenti del cielo sotto la cupola del planetario e, condizioni meteo permettendo, il riconoscimento delle costellazioni nel cielo reale, osservando al telescopio anche Giove ed i principali oggetti celesti visibili in questo periodo. Ai fini organizzativi è utile segnalare la propria partecipazione via sms o cellulare (333/1731533) o all’indirizzo mail del planetario stesso: planetario@comune.carrara.ms.it
Nell’immagine: Henrietta Leavit. A questa astronoma americana si deve, nel 1911, la scoperta di una relazione fondamentale fra la luminosità assoluta ed il periodo di variazione di alcune stelle variabili (Cefeidi). Grazie a tale relazione è possibile calcolare facilmente la distanza di molte galassie. 13 anni dopo E. Hubble ha così potuto stimare la distanza della Galassia di Andromeda e dimostrare che si trattava di un oggetto esterno alla Via Lattea , e successivamente verificare come l’intero Universo sia in espansione.