Venerdì prossimo, 27 maggio, alle ore 21,15, è in programma un originale appuntamento pubblico presso il planetario comunale “A.Masani” di via Bassagrande a Marina di Carrara, dedicato ad un tema intrigante: “Shakespeare e l’astronomia”.
Probabilmente non tutti sanno che il grande drammaturgo inglese (di cui ricorre, proprio questo mese, il 400° anno dalla nascita) era, con tutta evidenza, un buon conoscitore del cielo stellato, e numerosi sono i riferimenti astronomici che incontriamo nei suoi lavori teatrali. Non a caso l’Unione Astronomica Internazionale la stabilito che tutti i nomi delle lune del pianeta Urano debbano avere il nome di personaggi dei lavori teatrali di Shakespeare (con la sola eccezione del satellite Umbriel, un personaggio creato dal drammaturgo suo contemporaneo, Alexander Pope, dato che tale luna di Urano aveva già ricevuto la designazione prima che l’UAI introducesse questa regola) . I riferimenti astronomici shakesperiani sono poi spesso così circostanziati e precisi, che sono stati, e possono ancora essere, d’aiuto anche nello stabilire la cronologia dei lavori shakespeariani o la fonte di ispirazione di un suo lavoro teatrale. Ad esempio l’ “Amleto”, si apre con una scena in cui gli amici del principe di Danimarca parlano fra loro, sugli spalti del Castello di Elsinore, di quando lo spettro del Re ucciso ha iniziato ad aggirarsi sulle mura. Uno di loro (Bernardo) dice “la notte scorsa, quando la stella che brucia ora ad ovest del polo aveva appena concluso il suo giro”. Studi astronomici hanno dimostrato da tempo che si tratta con ogni probabilità di un riferimento ad una Supernova (una stella che si “accese” improvvisamente nel novembre 1572, diventando in piena notte più luminosa di Venere) nota col soprannome di “Supernova di Tycho”. Il grande astronomo danese Tycho Brahe, infatti, ne parlò a lungo in un suo testo che girò l’Europa. Vedi caso, anche Tycho, come l’immaginario Amleto, viveva in un castello della Danimarca, mori in circostanze sospette – forse avvelenato – ed aveva come nobili parenti Rosencratz e Guildenstern, nomi identici a due personaggi dell’Amleto e che compaiono nel frontespizio del resoconto delle osservazioni della supernova scritto da Tycho Brahe nel 1573. Shakespeare potrebbe aver visto tale libro a stampa presso la casa dell’astronomo inglese Digges che abitava, a Londra, non lontano da Shakespeare stesso, di cui apprezzava molto il teatro; lo stesso Digges era stato in corrispondenza scientifica con Tycho proprio a proposito alla Supernova). Shakespeare aveva, all’epoca dell’improvvisa apparizione della Supernova, secondo la cronologia più accreditata della sua vita, solo 8 anni, ma tale fenomeno astronomico fu uno spettacolo davvero cospicuo che sicuramente anch’egli notò al pari di tutti: impossibile non guardare (con un misto di curiosità e timore) tale nuova brillantissima stella apparsa nella costellazione di Cassiopea, alta nel cielo autunnale, e che rimase visibile, lentamente affievolendosi di mese in mese, per più di un anno e mezzo. L’incontro di venerdì sarà impreziosito dalla recitazione (da parte di attori della compagnia “Gli specchi magici”) di brani “astronomici” dalla produzione letterario-teatrale di Shakespeare.
Al termine dell’incontro non mancheranno gli abituali, e graditissimi, appuntamenti col cielo stellato “virtuale” sotto la cupola del planetario e, meteorologia permettendo, col cielo reale, con l’osservazione diretta, ad occhio nudo ed al telescopio, degli oggetti astronomici visibili in questo periodo, fra cui Giove, Marte e Saturno. Data la capienza dei locali è gradito il preavviso della propria partecipazione si ricordano: recapito telefonico e sms 333/1731533, e sito internet del planetario stesso, www.planetariocarrara.it