Da lunedì, presso l’Uff. Anagrafe del Comune di Tresana, si può firmare per la tutela del domicilio e la legittima difesa: “E’ un atto dovuto – afferma il Sindaco Matteo Mastrini – lo dobbiamo ai Cittadini affinchè possano sentirsi più sicuri a casa propria”. La proposta di legge riguarda la modifica dell’Art. 614 del Codice Penale: “Chiunque si introduca nell’abitazione altrui, o in un altro luogo di privata dimora, o nelle appartenenze di essi, contro la volontà espressa o tacita di chi ha il diritto di escluderlo, ovvero s’introduce clandestinamente o con inganno, è punito con la reclusione da uno a sei anni (anzi che da sei mesi a tre anni)”. Si tratta quindi, in prima istanza, di chiedere l’aumento della pena per violazione del domicilio. Il secondo comma recita: “Il delitto è punibile a querela della persona offesa – cui la nuova legge aggiungerebbe – ma si procede d’ufficio se il fatto è stato commesso per eseguire un delitto perseguibile d’ufficio”. Il quarto comma prevede: “La pena è da due a sette anni (anzi che da uno a cinque anni) e si procede d’ufficio, se il fatto è commesso con violenza sulle cose o alle persone, ovvero se il colpevole è palesemente armato”. Si tratta quindi, in seconda istanza, di chiedere l’aumento della pena per violenza su cose o persone. E’ previsto poi l’ampliamento di un nuovo comma: “Colui che ha posto in essere una condotta prevista dai commi precedenti non può chiedere il risarcimento di qualsivoglia danno subito in occasione della sua introduzione nei luoghi di cui al primo comma”. Nessun risarcimento quindi per chi si introduce nei domicili. Infine l’esclusione dell’eccesso di legittima difesa: “Non sussiste eccesso colposo in legittima difesa quando la condotta è diretta alla salvaguardia della propria o altrui incolumità o dei beni propri o altrui nei casi previsti dal secondo e dal terzo comma dell’Art. 52”.