Da tempo solleviamo critiche sul concetto di “fare turismo” e promozione del territorio adottato dal Sindaco Volpi.
Abbiamo assistito alle foto di copertina mentre inaugura una targa lungo il Frigido appena ripulito (giusto per un tratto di 3 metri onde consentire un panorama adeguato allo scatto), alle dichiarazioni rese in merito alla “rasatura” delle aiuole operata a Marina, quasi come se fosse un’eccezionalità curare l’ambiente..
E soprattutto abbiamo assistito al plauso degli operatori di Marina che non vedevano l’ora di celebrare l’elegia di un sindaco molto attento alla forma e disinteressato dalla sostanza.
L’importante è distogliere, o far distogliere, lo sguardo dai veri problemi che avvolgono la città, ed oggi ne segnaliamo uno molto grave che stride con l’ambiente che lo circonda e con la stagione che sta per arrivare.
Parliamo della centralissima Piazza Betti e dell’ormai fatiscente Hotel Milano.
Una struttura chiusa da troppi anni che è il paradigma della teoria sociologica delle finestre rotte: basta rompere un vetro ed il degrado in breve tempo è assicurato.
Più volte ci si è domandati perché questa struttura centralissima avesse chiuso, ma ancor più perché siano passati molti anni senza che qualcosa sia stato fatto.
Logicamente sono questioni che appartengono al privato, ma il degrado e la sicurezza pubblica sono un dovere di chi amministra.
La struttura dell’Hotel Milano è stata violata forzando una porta laterale di accesso da via Manzoni, rendendo possibile a chiunque di entrare all’interno.
Guardando si nota come una parte del soffitto sia caduto per terra, e che i tavoli della sala sono stati utilizzati per il taglio e l’uso di stupefacenti, essendo presente una mezzaluna ed un cucchiaino per scaldare la droga con ancora residui del prodotto.
Le finestre dell’hotel, che prima erano chiuse, adesso sono aperte o semi chiuse dimostrando che le stanze sono utilizzate non si sa da chi e per cosa.
La sporcizia e la fatiscenza avvolgono totalmente quello che era uno dei simboli di Marina di Massa.
Ci chiediamo se questa sia la risposta che la città è in grado di dare al turista.
Se, forse, a nostra insaputa, il Sindaco ha dato una parziale risposta all’emergenza abitatitva.
Oppure se tutti sanno e nessuno intende prendere il coraggio di fare un’ordinanza per chiedere, quanto meno, una sistemazione dell’area nell’imminenza della stagione estiva.
Altrimenti si verifica quello che diciamo da anni: la paura di mettere un’adeguata imposta di soggiorno (che in realtà sarebbe denaro per le casse del comune proveniente non certo dai cittadini massesi, oramai vessati da ogni tipo di scelta politica adoperata da questa amministrazione e da quella che l’ha preceduta) è dettata dalla consapevolezza di non essere all’altezza di offrire al turista una vera e propria località turistica accogliente proprio per il degrado e l’incuria cui, pare, il sindaco non sappia assolutamente porre rimedio.
Speriamo di vedere quanto prima migliorare la situazione ed avere la sicurezza di non trovarsi una centrale di spaccio o di consumo di stupefacenti proprio nel “salotto turistico” di questo comune.
Il Consigliere Comunale di ITALIA UNICA
Stefano Caruso