Lo scorso martedì, la commissione urbanistica del Comune di Massa è stata ricevuta dall’Assessore Regionale Ceccarelli per un confronto sull’osservazione al Regolamento presentata dalla Regione a cui ero presente in qualità di capogruppo di Italia Unica.
Oltre all’Assessore erano presenti due tecnici della Regione che si stanno occupando della procedura insieme ai tecnici del Comune di Massa.
In prima battuta l’assessore ha manifestato qualche perplessità in merito a questo incontro poiché il comune, ovviamente, non ha ancora risposto amministrativamente a quanto osservato dalla Regione adeguando o meno il Regolamento Urbanistico alle prescrizioni.
Difatti, essendo ancora nella fase istruttoria, non è stata ancora fatta una valutazione da parte della Regione in attesa della puntuale risposta fornita dai tecnici del Comune (i quali hanno già avuto due incontri con gli omologhi della Regione).
Personalmente ho fatto notare che la volontà era quella di incontrare direttamente la “fonte” delle osservazioni poiché il sindaco, in commissione, aveva esplicitato che la Regione aveva compiuto un atto necessario e che nella sostanza non venivano impartite direttive vincolanti.
Inoltre è emerso che l’Assessore Ceccarelli non era a conoscenza dell’atto di Giunta con cui il sindaco si dichiara “favorevole” allo stralcio di 33 ARU, in linea con le normative vigenti.
A tal proposito una prima critica è stata rivolta proprio al criterio partecipativo del RU, dove è mancato un coinvolgimento diffuso ed una tempestività di comunicazioni sullo stato dell’arte.
Il che ha scatenato, come sappiamo, la “rivolta di alcuni ARU. E una corposa rassegna stampa, in merito a questa sollevazione popolare, è stata consegnata dal consigliere Alberti lasciando ulteriormente basiti sia l’Assessore che i tecnici.
La questione discriminante è stata comunque sottoposta, dal sottoscritto, alla parte politico/amministrativa regionale: qualora il sindaco provvedesse a stralciare gli ARU oggetto del contendere, non verrebbe stravolta l’essenza del Regolamento Urbanistico che, non prevedendo alcun intervento pubblico, e basando la sua filosofia della perequazione/compensazione solo con l’intervento del privato, avrebbe una forte riduzione di quelli che sono standard e opere pubbliche per la mancanza dei presupposti fondamentali?
Esistono sentenze in merito che addirittura parlano di ri-adozione dello strumento urbanistico in caso di stravolgimento e potrebbe, quindi, configurarsi questa ipotesi.
L’assessore ha fatto presente che il comune dovrà adeguare il RU accogliendo una percentuale molto elevata delle osservazioni della Regione che, a quanto pare, non sono semplice un atto formale dovuto, bensì un sostanziale contributo per modificare errori o lacune normative.
Resta impregiudicato il fatto che ad approvare definitivamente il RU sarà il Consiglio Comunale e solo successivamente la Regione Toscana deciderà se ritenere adeguato lo strumento urbanistico oppure rinviarlo alla commissione paritetica e, di fatto, bloccarne l’efficacia fino ad una definitiva pronuncia.
A conti fatti l’iter non sembra assolutamente così lineare come le continue narrazioni vorrebbero far intendere, bensì la vera salita comincia adesso dove da una parte ci sono migliaia di osservazioni dei cittadini da valutare, un’osservazione della Regione che delinea un percorso più chiaro e rispettoso della 65/2014, e dall’altra la promessa “elettorale” di un sindaco disposto a stralciare gli ARU (ribadisco, solo se giuridicamente fattibile) prima di far insorgere una parte di città contro un intervento sul territorio fuori da ogni logica e da ogni visione di sviluppo cittadino.
Il Consigliere Comunale di ITALIA UNICA
Stefano Caruso