Case allagate, frane e smottamenti rocciosi, questo è il quadro che, dalle 5:00 di questa mattina, delinea la condizione di Casola in Lunigiana, dopo le precipitazioni piovose che stanno investendo il nord della Toscana. Il piccolo comune lunigianese si trovava fin dalle prime luci dell’alba in una situazione d’isolamento a causa dei numerosi cedimenti presenti sulla ss445, risolti per la maggior parte, durante la mattinata dagli operai del comune, sotto la diretta supervisione del Sindaco Riccardo Ballerini. Il Primo cittadino, visibilmente provato dalla fase di criticità in cui versa in queste stesse ore la sua zona amministrativa, ha dichiarato di aver richiesto lo stato di calamità per i danni subiti dalla frazione di Codiponte, sommersa dalle acque fangose del fiume, penetrate negli esercizi commerciali, nella sede della Croce Bianca, nell’antica Pieve romanica dove ha sede il prezioso Trittico, recentemente restaurato, del maestro di Montefoscoli ed infine per la distruzione del ponte che collegava il paesino alla sua parte superiore denominata “Castello”. Sul posto era presente il Presidente dell’Unione dei Comuni, nonché sindaco di Comano, Cesare Leri che ha affermato: “Purtroppo il dissesto può solo che peggiorare poiché in questi anni non abbiamo mai avuto a disposizione degli stanziamenti concreti, che ci permettessero di poter attuare tangibili piani di lavoro al fine di arginare suddette situazioni di disagio ambientale. Tuttavia, con l’attuale sblocco dei Fondi Europei, riceveremo il denaro necessario per realizzare progetti di prevenzione urbanistico-ambientale lungo tutto il territorio della Lungiana. Un primo passo è stato fatto con la concessione di 80,000 euro per il recupero di un movimento franoso nel paesino di Regnano che, nonostante il forte abbattersi delle manifestazioni pluviali, non ha subito alcuna lesione“.
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