E’ notizia recente che l’Azienda ASL Nordovest ha in programma l’unificazione dei Servizi per Tossicodipendenti, Ser.T Zona Apuane.
Attualmente essi sono organizzati in due presidi, uno a Massa in via Democrazia e l’altro a Carrara in via Carriona. A quanto ci è dato di sapere essi saranno trasferiti in un unico centro situato presso il monoblocco di Carrara, dove una volta era presente il centro prelievi.
Attualmente essi sono organizzati in due presidi, uno a Massa in via Democrazia e l’altro a Carrara in via Carriona. A quanto ci è dato di sapere essi saranno trasferiti in un unico centro situato presso il monoblocco di Carrara, dove una volta era presente il centro prelievi.
Questa soluzione, forse motivata dalla necessità della riduzione dei costi del servizio, potrebbe far nascere numerosi problemi; alcuni riferibili alla logistica, altri riferibili alle attività legate al recupero ed al reinserimento; questi cittadini presentano infatti una patologia in cui, sempre più spesso, l’aspetto sociale e l’aspetto sanitario sono talmente compenetrati da risultare difficilmente scindibili.
L’organizzazione di un servizio così complesso in una sede unica a Carrara non solo può mettere in difficoltà i residenti a Massa, e Montignoso soprattutto quelli meno abbienti che devono raggiungere anche giornalmente la sede di Carrara per aderire ad un programma di recupero, ma anche i residenti a Carrara che vivono al di sotto dell’autostrada.
La soluzione proposta porta con se diverse criticità, che andranno analizzate a fondo e in tutta la loro complessità. E’ palese infatti che una decisione di tale portata, se sbagliata, potrebbe portare disagi considerevoli alla comunità tutta. Tra in principali scenari che vogliamo siano presi in considerazione sicuramente troviamo i seguenti;
- Il costo a carico delle decine di utenti che ogni mattina saranno costretti a trasferirsi in blocco da Massa a Carrara con l’ausilio dei mezzi pubblici o con mezzi privati. Nel primo caso bisognerà considerare il prezzo del biglietto, nel secondo caso quello del viaggio e del pagamento del parcheggio, costi che andranno ad incidere su una fascia di popolazione già in difficoltà.
- L’ aumento dei tempi di percorrenza per recarsi al Servizio potrebbe mettere in difficoltà lavoratori che usufruiscono di permessi speciali, permessi che potrebbero non avere la durata sufficiente per consentire agli utenti di rispettare gli orari di accesso alle prestazioni previste dal programma.
- L’eccessiva esposizione della sede (ad oggi sembrerebbe la palazzina dell’ex laboratorio analisi del monoblocco di Carrara). Essa, trovandosi di fronte a numerosi palazzi ed al capolinea degli autobus, causa problematiche evidenti sulla tutela della privacy degli utenti stessi.
- La possibile nascita di situazioni conflittuali con cittadini che accedono ai diversi servizi del monoblocco, favorita dall’ubicazione del servizio davanti ad una strada di transito anche se interna al monoblocco stesso. Questa eventualità potrebbe contribuire addirittura a mettere in cattiva luce gli enti preposti a garantire l’accesso agli aventi diritto ai sevizi offerti da Ser.T.
- la coabitazione forzata di utenti appartenenti a comunità con relazioni storicamente conflittuali, unita alla gestione del territorio per attività più o meno legali, potrebbe creare problemi di gestione dell’ordine pubblico con pericolose ripercussioni sia sugli utenti stessi che sui cittadini delle due città;
Le problematiche sopra elencate, potrebbero avere come conseguenza immediata, l’interruzione del percorso di cura presso il Servizio da parte di vari pazienti, con ricadute facilmente immaginabili sia sul piano individuale (salute) che collettivo, soprattutto in realtà territoriali periferiche e popolari.
Sembra evidente che l’operazione portata avanti dalla Asl segua esclusivamente una logica aziendale di abbattimento dei costi, in questo caso sul personale. Logiche di questo tipo possono sicuramente essere giustificate per aziende che guardano al profitto come unico scopo finale, non sono invece accettabili per aziende di diversa natura, come dovrebbe essere appunto una Asl.
Quando si tratta di salvaguardare la salute di una comunità non possono essere le pure questioni economiche a guidare le scelte.
Negli ultimi anni l’indifferenza degli enti locali verso gli utenti del Ser.T è stata pressochè totale, tuttavia essi hanno diritto di essere curati come tutti gli altri cittadini, e non messi ulteriormente in difficoltà da scelte fatte per cercare di tagliare i costi.
Quando si tratta di salvaguardare la salute di una comunità non possono essere le pure questioni economiche a guidare le scelte.
Negli ultimi anni l’indifferenza degli enti locali verso gli utenti del Ser.T è stata pressochè totale, tuttavia essi hanno diritto di essere curati come tutti gli altri cittadini, e non messi ulteriormente in difficoltà da scelte fatte per cercare di tagliare i costi.
La questione mette ancora una volta in luce la necessità di maggiore forza da parte dell’amministrazione massese, amministrazione che non riesce a mostrare una posizione efficace a tutela della sanità territoriale.
Dopo il trasferimento del centro prelievi e l’incapacità di gestire in modo adeguato le sorti del distretto sanitario in Via Bassa Tambura, lo spostamento del Ser.T a Carrara sembra essere l’ennesima prova di un’amministrazione che necessita di un considerevole cambio di passo per il bene dei cittadini.
Dopo il trasferimento del centro prelievi e l’incapacità di gestire in modo adeguato le sorti del distretto sanitario in Via Bassa Tambura, lo spostamento del Ser.T a Carrara sembra essere l’ennesima prova di un’amministrazione che necessita di un considerevole cambio di passo per il bene dei cittadini.
Simone Ortori
Consigliere comunale
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