Anche nella nostra provincia si costituisce il Comitato per il Referendum abrogativo della legge 28/2015 sulla sanità toscana, che vede l’adesione di SEL, Rifondazione Comunista, i Verdi, Sinistra Anticapitalista, l’Associazione 28 Aprile. L’accorpamento previsto delle 12 ASL toscane in tre macroaree gestite da un commissario unico, fonte di ottimizzazione e di grande risparmio secondo i proclami di chi l’ha voluto ma che nella pratica farà risparmiare poco e nulla, avrà invece gravissimi effetti sulla qualità del servizio sanitario sul territorio. Innanzitutto, “centralizzare” i processi decisionali non significherà altro che allontanarli dalle specificità e dalle istanze provenienti dalle realtà locali. Un apparato amministrativo di grandi dimensioni renderà la gestione più lenta e farraginosa, i bilanci e la gestione delle risorse assai meno trasparenti e più facilmente soggetti all’illecito e alla corruzione, tanto più saranno lontani dai cittadini e dai loro strumenti di controllo, oltre a mettere in ballo movimenti economici molto più ingenti e quindi più appetibili. Come sempre accade, nella suddivisione delle risorse e dei finanziamenti gli interessi del “centro” saranno privilegiati rispetto a quelli delle periferie, specie di territori geograficamente molto ampi (es. la Lunigiana) dove i presidi sanitari locali sono invece a maggior ragione necessari. Verrà meno qualsiasi intermediazione con le istanze popolari e territoriali, con i Comuni, con le associazioni, dato che come già specificato i commissari e direttori generali risponderanno direttamente al Presidente della Regione, e saranno verosimilmente irraggiungibili. Prosegue, in piena linea di continuità con il modello verticistico e autoritario renziano, la distruzione dei corpi intermedi. Questo sarebbe già abbastanza, ma come ciliegina sulla torta sono previsti ben 2000 esuberi del personale sanitario toscano, vale a dire inevitabilmente riduzione dei servizi, allungamento dei tempi di attesa, disagi e difficoltà per moltissimi cittadini. Chiunque abbia avuto problemi di salute in famiglia, sa benissimo che cosa tutto questo voglia dire. Ammalarsi non è una scelta, e dovrebbe essere un diritto l’essere curati, anche se non si ha la possibilità di rivolgersi ad un privato. Perché questo è il chiaro disegno che emerge in questa legge dietro i fumi della propaganda: costringere le persone a rivolgersi ai privati. Questa, sì, dovrebbe essere una libera scelta e non l’unica opzione praticabile; ma appare molo chiaro, anche alla luce delle recenti dichiarazioni della ministra Lorenzin, che il governo non la pensa allo stesso modo. Noi che siamo di Sinistra continuiamo a pensare che la salute sia un diritto di tutti e non un privilegio di chi può pagarsela. Per questo, invitiamo i cittadini a recarsi presso i punti di raccolta firme tutti i martedì dalle 9.00 alle 12.30 presso il mercato di Massa o negli altri orari specificati sulla pagina facebook del Comitato, entro il mese di Ottobre. Per dire SI all’abrogazione e SI ad un altro modello di sanità, fondato sulle persone e non sui registri contabili.
Sinistra Ecologia Libertà – Federazione di Massa Carrara