“Leonardo Colombati, con il romanzo d’esordio Perceber (2005) e poi con Rio (2007) ha tirato due sassi di grosse dimensioni nello stagno della letterattura italiana”: così si espresse sull’“Osservatore Romano” il giornalista e critico Stas Gawronski. Un’occasione da non perdere dunque quella di martedì sera al Montanelli Caffé, dove lo scrittore romano presenterà il suo ultimo romanzo “1960” (Mondadori, 2014) all’interno del ciclo “Incontri Diffusi”, organizzato da Michele Finelli in collaborazione con la Pro Loco Marina di Massa, la Pro Loco di Massa e Libri in Armonia. “1960 – spiega Finelli – è un romanzo ambientato durante le Olimpiadi di Roma, la vetrina che doveva presentare al mondo l’Italia del boom, ricostruita dalle macerie della guerra. In realtà, come si evince dalla trama, i germi della disillusione e la piaga della corruzione stavano minando le potenzialità del ‘bel paese’. Il libro è un viaggio nell’Italia dell’epoca, ed offre molteplici chiavi di lettura: può essere letto come un romanzo sulla capitale, ‘pegno d’amore’ dell’autore alla città natale, ma anche come un racconto sul costume italiano dell’epoca, che Colombati ha tracciato grazie alla sua passione per la musica. “Da storico – continua Finelli – mi ha affascinato perché è frutto di un lavoro paziente e dettagliato di ricerca, utile anche agli studenti universitari per comprendere meglio le vicende degli anni ’60”. Già, la musica. Colombati è anche autore di una monumentale storia de La canzone italiana. 1861-2011 e del libro Come un killer sotto il sole, dedicato a Bruce Springsteen, che lo stesso Colombati ha intervistato. Dopo la recente data al Circo Massimo, in cui il rocker del New Jersey si è speso per quattro ore, non mancherà occasione, ne siamo certi.