In un QA Comics al femminile non poteva mancare la “pink lady” rivelazione di questo Lucca Comics and Games 2015, vale a dire la magnifica Romina Falconi. Conosciuta per gli accattivanti e provocanti duetti con Immanuel Casto, ideatore di Squillo: The Comic e dell’omonimo gioco di carte da tavolo, abbiamo fatto tappa a Torino per parlare con la seducente cantante romana del suo passaggio da icona della musica a personaggio del mondo dei Fumetti.
Come è stato per te passare da cantante e musicista a protagonista del gioco di carte e del fumetto “Squillo”?
E’ stato un piacere immenso perché è una cosa che non ti aspetteresti mai. La mia collaborazione con Immanuel Casto, che cerca sempre nuovi modi per fare satira, è davvero molto stimolante. Il mondo comics mi entusiasma tantissimo anche se l’ho scoperto tardi, se così si può dire, e adesso vedendo Immanuel che lavora al comic e al gioco di carte mi sento come se fossi una bambina che si trova a vivere un’esperienza fantastica e inedita.
Da “Crash” a “Sognando Cracovia” fino ad arrivare al tuo album da solista “Certi sogni si fanno attraverso un filo d’odio”, possiamo dire che Immanuel Casto è stato il tuo “poeta vate” nel mondo della musica e della discografia?
Assolutamente si perché, anche se siamo coetanei, lui si è affacciato prima di me nel panorama della musica indipendente e per questo motivo lo definisco la mia “guida” e lui stesso è molto felice di ciò. Ogni volta che gli dico che è stato un po’ il mio maestro lui mi risponde “Ma no dai, tu vieni da altre esperienze” , però io lo contraddico sempre perché la verità è che lui ha avuto un coraggio tale nel portare avanti i suoi progetti e nell’affrontare certe tematiche, che indirettamente lo ha ritrasmesso a me. Per quanto riguarda il mio album vedi a me piace molto poter spaziare da un concetto all’altro potendo parlare sia di frivolezze che di eventi drammatici, perché non credo che le donne possano essere o solo compite e serie o allegre e solari. Per esempio io stessa, nel mio vivere quotidiano, a volte sono la donna che sta in casa con i bigodini e si scorda il pollo nel forno, mentre in altri momenti gioco a fare la femme fatale. Questo è il messaggio che voglio trasmettere con le mie canzoni e ribadire che noi donne possiamo essere flou flou ed al contempo tristi. Con il passare degli anni ho imparato ad accettarmi per quella che sono, dato che vengo da una gavetta molto dura dove i testi dei miei brani venivano censurati e alla fine nessuno era disposto un mio disco. Perciò quando è uscito “Certi sogni si fanno attraverso un filo d’odio” prevedevo una bufera di critiche negative e invece è stato accolto positivamente.
Sei stata la vera rivelazione di questo Lucca Comics and Games 2015 e molti ti hanno definita come “la ragazza acqua e sapone che sa dare tutto sul palco”, oggi ti vogliamo chiedere cosa hai provato ad esibirti sul palco del Giglio?
Sembravo una bambina era il mio primo show da solista ed ho incominciato a tremare. Vedi mi sono sempre esibita con qualcuno dal duetto con Nesli alla tuornée con Ramazzotti fino ai concerti con Immanuel, ma in quel momento avevo un posto tutto mio ed ero così tanto al settimo cielo da avere i brividi per l’emozione. A volte mi rendo conto che molti giovani, soprattutto coloro che vengono dal mondo dei talent, non riescono a capire il valore di simili occasioni e questo è normale perché solo dopo tanti sacrifici e tante porte in faccia si possono apprezzare a pieno certe opportunità.
Cosa consiglieresti ad una ragazza/o che in questo momento sogna d’intraprendere una carriera musicale come la tua, ma sentendosi ostacolata/o pensa di rinunciare a tutto ciò?
Io credo molto nei “segni” per esempio quando mi immaginavo un futuro da grattar e volevo mollare tutto mi ha chiamata Eros Ramazzotti per partecipare alla sua tournée. Ogni santo giorno mi chiedo “ma che ci faccio qua dopo tutto quello che ho passato?”, poi ripenso ai sacrifici che ho fatto e a quelli che fanno tutti i ragazzi e ragazze della mia generazione che decidono d’intraprendere qualsiasi tipo ti carriera. Per questo motivo credo che l’importante sia mettersi a fuoco ed essere se stessi sapendo cogliere ogni attimo della nostra vita, perché vedi la mia paura più grande è quella di non essere in grado di perdonarmi se perdessi tempo senza aver osato.
Segui Romina sulla sua pagina di Facebook e sul suo profilo Twitter: