Il nostro territorio ancora una volta deve subire la prepotenza dei capitali finanziari e coloro che pagano questo sono i lavoratori della Jeppesen. Il fondo norvegese Altor e la Società acquisita dalla finanziaria nordica sono il classico esempio di finanziarizzazione del capitale che specula sulle “ristrutturazioni”, sugli accorciamenti della catena di lavorazione, sulle delocalizzazioni per ottenere profitto puramente finanziario e lascia sui territori solo le carcasse di imprese e lavoratori, impoverisce i territori di alte professionalità prodotte dalle università italiane finanziate con soldi pubblici. 27 famiglie della nostra provincia dovranno subire la prepotenza, l’avidità e l’arroganza del capitale internazionale che si muove nel mondo alla ricerca di solo profitto infischiandosene assolutamente della vita delle persone, delle realtà sociali di un territorio, dell’impatto che certe scelte hanno sulla carne viva dei lavoratori. Questo sistema “malato”, evidentemente non più sostenibile con i tessuti sociali fatti da donne e uomini che ogni giorno mettono in campo le loro professionalità per le aziende e per garantire un futuro alle proprie famiglie, oggi trova nel nostro territorio una ulteriore espressione dopo l’esperienza negativa della Eaton. Si parla ancora di delocalizzazione, si parla di “ottimizzazione” del ciclo produttivo si parla quindi di lotta tra poveri che schiaccia in modo disastroso le vite di 27 persone. Rifondazione comunista è al fianco di questi lavoratori e sostiene la loro battaglia che non è lotta solo loro, ma quella di una comunità che ha visto la distruzione di un tessuto produttivo prima della metalmeccanica, poi quello cantieristico, oggi di eccellenza nel campo dell’innovazione. Diciamo basta al territorio apuano come terra di conquista dei padroni del vapore e degli speculatori finanziari, chiediamo un impegno forte e deciso delle istituzioni locali e regionali affinché venga scongiurato l’ennesimo scempio, vengano poste le basi per accordi industriali veri, duraturi, in cui gli impegni non siano solo della comunità pubblica, ma anche delle aziende che garantiscano lavoro di qualità, relazioni sociali durature con il territorio, valorizzazione delle alte professionalità che la nostra provincia è capace di esprimere e programmi industriali lontani dalle logiche speculative e meramente finanziarie.
Rifondazione Comunista Massa