Rifondazione Comunista non ha mai avuto dubbi che la lotta di potere tra le amministrazioni comunali che fanno parte della Conferenza Territoriale Toscana nord per la gestione di GAIA S.p.A. fosse dettata dalle visioni privatistiche o pubblicistiche della gestione del bene acqua. Lo scontro per la nomina del nuovo presidente del consiglio di amministrazione conferma la contrapposizione tra chi potrebbe traghettare la società verso l’entrata del socio privato e chi invece vuole mantenere il controllo totale del pubblico, anche se all’interno di una struttura giuridica di tipo privatistico.
Lo strano asse tra il Sindaco socialista di Carrara Zubbani e il Forzista Mallegni di Pietrasanta, che evoca un primo esperimento di partito della nazione, si schiera apertamente per la cessione dell’acqua pubblica a privati con la speranza che si possano trovare le risorse necessarie per gli investimenti necessari alla rete idrica. Dimenticano forse che quegli investimenti, anche se venissero fatti con il privato, sarebbero pagati comunque dai cittadini con le bollette e questo non per una scelta di GAIA ma per una disastrosa regola voluta dall’autorità dell’energia, gas e servizi idrici e dal Governo Monti, che impone la copertura tramite bolletta degli investimenti fatti. Un po’ come il gioco delle tre carte si cambiano le posizioni sul tavolo, si nascondono le regole, ma per il cittadino la fregatura rimane comunque.
Crediamo invece che la posizione espressa dal Sindaco di Massa Volpi, che ha trovato alleati nei sindaci di Camariore e Massarosa, risponda maggiormente alla necessità di rispetto dell’esito referendario: no al privato, fine dei distacchi per morosità incolpevole, abolizione del deposito cauzionale legato al consumo, riduzione delle dimensioni del ambito di gestione che sia riferito al bacino idrografico, miglioramento della gestione interna della società GAIA con particolare attenzione alle fasce più deboli della popolazione, finanziamento delle infrastrutture attraverso la fiscalità generale che consenta di mantenere forte il principio della progressività dettato dalla Costituzione.
Rifondazione Comunista ha sostenuto attivamente il Referendum del 2011, ha mantenuto alta l’attenzione in questi anni in cui si è tentato di vanificare la volontà degli Italiani, sta in questo momento sostenendo la campagna per la promulgazione della legge sull’acqua pubblica assieme a tutti i Referendum sociali su ambiente e scuola. Con questa proposta di legge si vuole proprio andare nella direzione opposta a quella indicata dal decreto Madia sulla gestione dei servizi pubblici recentemente approvato dal governo che invece cerca di mettere bastoni tra le ruote alla gestione pubblica per avviare percorsi esclusivamente privatistici.
Rifondazione quindi appoggerà ogni iniziativa che sostenga il modello pubblico della gestione dei servizi idrici e dei servizi essenziali, come quello della gestione dei rifiuti, appoggerà ogni ipotesi di trasformazione delle società di tipo privatistico in società di tipo pubblico e continuerà a battersi a livello locale e nazionale affinchè il bene comune acqua abbia una legislazione, nazionale e territoriale, che garantisca il servizio a tutti i cittadini eliminando ogni ipotesi di profitto sui servizi essenziali.