L’ambiente e la gestione dei rifiuti sono fra i grandi temi sui quali Pontremoli non deve continuare a rimanere indietro. A giorni, partirà la raccolta differenziata, con il nuovo metodo, in tutti i Comuni della Lunigiana, eccetto Pontremoli. Il collegato ambientale, approvato in via definitiva alla Camera il 22 dicembre, incentiva, ancora di più, la raccolta differenziata e il riciclaggio dei rifiuti.
Con le nuove disposizioni, gli obiettivi di raccolta differenziata possono essere riferiti a ciascun Comune: più si differenzia, più si ricicla, meno si paga. Infatti, l’ecotassa viene posta direttamente a carico dei Comuni che non hanno raggiunto le percentuali di raccolta differenziata previste. Al contrario, chi raggiunge e supera determinate soglie fa scattare le riduzioni. Arrivare ad alti livelli di differenziata è uno fra i primi obiettivi che Pontremoli dovrà fissare e perseguire.
Non è nostro compito individuare il metodo di raccolta: oggi ci sono modalità nuove di porta a porta, sempre più semplici ed efficienti, così come esistono soluzioni diverse dal porta a porta. La scelta del metodo è compito dei tecnici: noi fissiamo un obiettivo chiaro, quello di aumentare i livelli di differenziata e diventare un esempio per tutto il territorio. Nei primi mesi di amministrazione introdurremo un nuovo metodo di raccolta differenziata: il più efficiente e moderno, fra quelli applicabili a Pontremoli, anche sulla base delle norme in vigore e alla luce del quadro regionale e comprensoriale.
Nel programma col quale ci siamo candidati alle primarie, abbiamo parlato di rifiuti e di raccolta differenziata. Lì c’è la nostra idea di ambiente: amministrando tradurremo quelle linee guida in un piano di governo calato nel concreto della realtà locale e in linea con il contesto lunigianese e toscano.
Oggi siamo il fanalino di coda della Lunigiana, di Massa Carrara, della Toscana: nel 2014 abbiamo raggiunto il 26,39% di differenziata; nello stesso anno, un Comune che confina con noi, come Filattiera, era al 49,10%, mentre l’ambito territoriale Toscana Costa, del quale facciamo parte, era al 48%[1].
Differenziare è prima di tutto una scelta culturale, una scelta di civiltà, una scelta di generosità verso l’ambiente e verso le generazioni future. Ma è anche un segno di sviluppo: chissà cosa pensano i turisti arrivando a Pontremoli e vedendo quei bidoni stradali, gli stessi che c’erano vent’anni fa. L’igiene e la bellezza del territorio passano anche dai modelli che l’Amministrazione applica nella gestione del ciclo dei rifiuti e, più in generale, dall’attenzione verso l’ambiente. Un cittadino ha diritto di vivere in una città bella, pulita, armoniosa, al passo con i tempi.
Oggi, mi capita di vedere casalinghe alle prese con bidoni stradali, brutti, vecchi, rotti, che non funzionano, che si trovano costrette ad aprire sollevando il coperchio con le mani: questi sono sintomi di assenza, di inefficienza, di sottosviluppo. Perché la differenziata funzioni, l’Amministrazione deve anche fare formazione: partiremo dalle scuole, partiremo dai più giovani, rendendoli protagonisti, spiegando che un nuovo metodo di raccolta richiede l’impegno di tutti i cittadini, facendo capire perché è decisivo che ogni pontremolese faccia la propria parte e spiegando alle persone come si fa a differenziare.
E’ giusto che alle frazioni sia riservata un’attenzione particolare: sia nelle modalità di raccolta che nei costi per gli utenti. Chi fa vivere i nostri borghi, chi ha fatto la scelta eroica di tenere aperto un bar, una trattoria, un’attività commerciale in uno dei nostri paesini deve sentire vicino a sé l’Amministrazione.
Queste persone meritano la riconoscenza e la gratitudine di tutta la città, anche attraverso sgravi fiscali.
Francesco Mazzoni
[1] FONTE: Regione Toscana, Direzione Ambiente ed Energia, Settore Rifiuti e Bonifiche dei Siti Inquinati, Decreto Dirigenziale n. 4287 del 29.09.2015, avente a oggetto Certificazione dell’efficienza della raccolta differenziata dei rifiuti urbani relativa all’anno 2014.