In principio si chiamava SIN poi, nell’agosto del 2013, dopo la conferenza dei servizi al Ministero dell’Ambiente quel territorio è passato sotto la competenza regionale diventando SIR col risultato di incontrare significativi svincoli per le aree residenziali, per il porto e per la zona litoranea e di vedere semplificabili centinaia di procedimenti urbanistici aperti nella nostra città.
Poi, notizia di pochi giorni fa, quel sito non esiste (quasi) più e su importanti porzioni del territorio comunale, dopo quasi vent’anni, si potrà dare il via libera ai cambi di destinazione d’uso, ai condoni, ai frazionamenti, alle ristrutturazioni, agli ampliamenti e a tutte quelle opere edilizie risultanti conformi alla programmazione urbanistica vigente. Era ora!
Ma se da quelle parti si può tornare a “costruire” ci si può anche vivere in totale sicurezza dal punto di vista sanitario e da quello della salute pubblica?
Infatti rileggendo lo “Studio Epidemiologico Nazionale dei Territori e degli Insediamenti Esposti a Rischio da Inquinamento: mortalità, incidenza oncologica e ricoveri ospedalieri” (SENTIERI) condotto e finanziato nell’Ambito del Programma strategico Ambiente e Salute (Ministero della salute – Ricerca finalizzata 2006 ex art. 12 DLgs. 502/1992), qualche preoccupazione rimane.
Il progetto SENTIERI è uno studio di epidemiologia ambientale il cui obiettivo è l’analisi della mortalità delle popolazioni residenti in aree definite “siti di interesse nazionale per le bonifiche” (SIN). Si tratta di aree che, per la presenza di grandi centri industriali, attivi o dismessi, o di zone adibite a smaltimento di rifiuti industriale e/o pericolosi, presentano un quadro di contaminazione ambientale e di rischio sanitario.
Ed aveva lo scopo di contribuire alla descrizione e valutazione dello stato di salute delle popolazioni residenti nei SIN, limitatamente alla mortalità, per contribuire a individuare le priorità negli interventi di risanamento ambientale finalizzati alla prevenzione delle patologie causate da sorgenti di esposizioni ambientali.
Sono quarantaquattro le aree in Italia inquinate oltre ogni limite di legge. Nelle aree più contaminate i tumori sono aumentati in maniera molto significativa negli ultimi anni.
Il rischio di mortalità è più alto del 15% nei siti inquinati della Penisola, rispetto alla media regionale nazionale, per le cause di morte correlate al rischio ambientale. Lo studio SENTIERI ha mostrato, in particolare, un eccesso di mortalità piuttosto evidente nei siti inquinati dell’Italia meridionale. Luoghi in cui i nemici della salute si chiamano diossina e amianto, ma anche petrolio, piombo, Pcb, mercurio ed inquinanti vari. Purtroppo tra questi siti c’è anche Massa Carrara.
Considerando che i risultati di questa ricerca dovevano essere “condivisi” con i Ministeri della Salute e dell’Ambiente, le Regioni, le Asl, l’Arpa e i Comuni interessati, ci chiediamo se questo confronto è avvenuto e quali provvedimenti sono stati intrapresi per garantire ai nostri concittadini oltre che “tirar su” una mezza parete di casa, anche -e soprattutto, di vivere in sicurezza e in piena salute. Inoltre chiediamo ai nostri Sindaci di informare dettagliatamente sui risultati dello studio SENTIERI riferiti ai Comuni apuani coinvolti e ai Consiglieri comunali (di buona volontà) di preparare, sull’argomento, delle specifiche interpellanze.
Rete a Sinistra Massa Carrara