Con un assordante silenzio da parte delle Amministrazioni locali, si è svolta a Milano dall’11 al 13 febbraio scorsi la Borsa Internazionale del Turismo (BIT). Presente la Regione e Toscana Promozione si è puntato, quest’anno, su Cantine d’autore, Giubileo, Turismo Attivo, Wedding e Carnevale. Grandi assenti i territori con la moltitudine diversificata della loro offerta turistica.
Non pervenuti i Comuni apuani. E tra questi, il Comune di Massa che, invece, dovrebbe porsi come capofila della promozione dei nostri turismi.
Proprio dal Comune di Massa che grazie alla “sua” consolidata offerta “balneare” incide nettamente nella quantificazione percentuale del PIL provinciale alla voce turismo ci si attende uno scatto di qualità propositiva anche nel rispetto della Legge 56 del 7 aprile 2014, che una volta “abolite” le Province, vede il passaggio delle competenze sul turismo al Comune capoluogo.
Ma per rendere anche il turismo, una opportunità di sviluppo imprenditoriale e di crescita occupazionale (non occasionale e stagionale), occorrono una visione e scelte amministrative innovative.
Resettando l’esistente bisogna dotarci di un nuovo Protocollo d’Intesa sullo Sviluppo Turistico della Provincia di Massa Carrara che realizzi un Tavolo permanente di concertazione, monitoraggio e pilotaggio delle iniziative con la partecipazione dei Comuni di costa, di quelli lunigianesi, della C.C.I.A.A.(o di quello che ne rimane), dell’ente Parco delle Alpi Apuane, degli operatori privati e delle organizzazioni sindacali.
Un “Tavolo” che oltre a monitorare le diverse attività, sappia definire delle “linee guida” per le buone pratiche sia pubbliche che private sul turismo e valide per l’intero ambito provinciale. Che si occupi di turismo con un approccio “multidisciplinare” e funzionale. Qualità dell’ambiente (erosione e qualità delle acque e del territorio), promozione territoriale, strumentazione infrastrutturale eco-sostenibile dedicata all’implementazione dell’offerta ricettiva complessiva (recupero delle colonie, riqualificazione alberghiera, bed&breakfast, agriturismi, dimore d’epoca e campeggi), potenziamento dei servizi pubblici locali per il turismo (e non solo): trasporto, decoro urbano, raccolta differenziata porta a porta. E ancora: formazione permanente dedicata al settore turistico e politiche attive per la sicurezza urbana. Ma non solo, sul fronte della promo-commercializzazione del territorio apuano e massese, vanno superati, una volta per tutte, sia la frammentazione che i localismi e, soprattutto, la dispersione delle risorse oltre che rivisitare gli strumenti web di promozione/informazione e prenotazione on-line.
Tutto questo in forte sinergia con La Regione e Toscana Promozione, riuscendo ad intercettare tutte le risorse disponibili anche a sostegno delle start-up giovanili che operano (o vorrebbero operare) nel settore del turismo. Alla nostra provincia non manca di certo una offerta turistica diversificata in grado di destagionalizzarsi e rendersi maggiormente attrattiva. Oltre al mare, il turismo ambientale e della montagna, quello enogastronomico, passando da quello sportivo, a quello culturale e dei beni artistici a quello “religioso” (Via Francigena).
Bisogna pensare, realizzare e sviluppare delle azioni di promozione territoriale che, tramite la definizione di un prodotto turistico di “Massa Carrara” si coniughino assieme e all’interno del “brand Toscana” e delle strategie di Toscana Promozione approvate dalla Regione Toscana.
Per uscire dalla crisi, anche il turismo può fare la sua parte -ma per far questo e senza dimenticarci, dell’industria, dell’artigianato, del commercio e dei servizi, l’Amministrazione pubblica non deve mai perdere di vista la sua “mission” che rimane quella di favorire e realizzare le condizioni migliori per creare nuovo lavoro e buona occupazione!
reteasinistra – Massa Carrara