Il Festival Lunatica , esperienza unica nel misero panorama culturale della nostra provincia, chiude i battenti nel silenzio complice della politica istituzionale.
Per molto tempo ha rappresentato un appuntamento rigenerante, un meeting culturale di alto livello; chi rispondeva all’appello di Lunatica, era sicuro non solo di incontrare artisti di alto livello (spesso al loro debutto) ma anche di vivere un’ esperienza unica, certamente diversa dai soliti circuiti, spesso paludati e scontati. Chi incontrava Lunatica e il suo programma era certo di trovare sempre un motivo per tornare. Pieces teatrali di avanguardia, performances ed eventi multimediali che affondavano la lama della cultura intelligente e della critica nelle ferite aperte del nostro vivere sociale offrendo visioni “altre” del mondo e punti di vista inaspettati e sempre stimolanti. E tutti dovrebbero ammettere quanto bisogno di cultura insoddisfatto stanno patendo queste nostre città, questa nostra provincia. Già la Provincia; e qui è d’obbligo mettere sul banco degli accusati prima di tutto il Governo centrale che, con la sua politica dei “tagli” ha ridotto la cultura ad una sorta di “Cenerentola” dei programmi governativi. A Massa Carrara silenzio totale dei partiti, degli assessori alla cultura dei Comuni, dei Sindaci: nessuno si è posto il problema su come proseguire l’esperienza di Lunatica attraverso un’azione gestione intercomunale? Eppure molte deleghe dalle province sono passate proprio ai Comuni. L’unica amara e triste conclusione che i cittadini possono trarre è che a questi partiti al governo non importi un bel niente né di Lunatica nè di qualsiasi altra iniziativa di spessore che esca dai canoni precostituiti dello spettacolo format televisivo, della kermesse canora, del teatro classico, ingessato e ripetitivo. Quindi un silenzio complice e colpevole. Siamo certi che in nessun programma elettorale di questi partiti per le prossime elezioni amministrative del 2017 e del 2018, vedremo apparire la volontà di proseguire l’esperienza di Lunatica!
Già, ma cosa aspettarsi, ad esempio, da una coalizione di governo di una città come Carrara ove l’unica esperienza di cinema all’aperto la organizza un’associazione benemerita di volontariato sulle scalinate di un quartiere popolare e dove tutti i cinema e teatri sono chiusi?