In merito alla discussione che si è’ aperta in città sul regolamento urbanistico penso sia utile precisare alcuni punti fondamentali. 1) Il regolamento si compone di due parti. La prima parte, costituita dalle norme, ha lo scopo di regolare l’edificazione esistente: si tratta di 158 articoli che la città attendeva da anni e che hanno come obiettivo quello di favorire il recupero del l’edificazione, aumentando la capacità insediativa senza prevedere nuovi volumi. Gli strumenti in tal senso sono i frazionamenti (fino ad oggi chi aveva una casa di 100 mq non poteva frazionarla!), le sopraelevazioni, il recupero dei sottotetti, gli ampliamenti e varie altre categorie d’intervento. 2) In termini volumetrici non si può certo parlare di cementificazione. Dei volumi previsti dal piano strutturale, il RU utilizza solo il 28 per cento e in alcune zone il 10. 3) La nuova edificazione e’ affidata a un centinaio di ambiti destinati a dotare la città degli standard urbani da sempre mancanti, ambiti – che e’ bene chiarirlo – sono una proposta non certo un’ipotesi definitiva. La nuova edificazione sarà approvata solo e soltanto con il consenso dei cittadini, gli ambiti potranno essere approvati solo con il consenso della maggioranza assoluta dei proprietari e solo nel caso in cui dalle osservazioni non emergano particolari criticità. Dalle osservazioni dei cittadini potranno provenire proposte migliorative che saranno valutate e accolte all’interno dell’approvazione finale del RU. In parole semplici, nessuna casa verrà abbattuta senza il consenso della comunità e non sarà previsto nessun esproprio perché l’attuale RU , a differenza dei piani passati, non prevede un tale strumento. Lo dico con forza: lo strumento urbanistico dovrà essere vissuto dalla città come lo strumento per migliorare la città stessa, non certo una ferita.