QuotidianoApuano.net prosegue le sue interviste ad esponenti politici locali per conoscere meglio le ragioni del Si e del No in vista del referendum del prossimo 17 aprile sulle trivellazioni. Vi proponiamo l’intervista ad Andrea Cella, segretario provinciale della Lega Nord, al quale abbiamo rivolto le seguenti domande:
– Ci può spiegare in cosa consiste il referendum sulle trivellazioni?
– Il referendum chiede se, quando scadranno le concessioni, vengano fermati i giacimenti in attività nelle acque territoriali italiane anche se c’è ancora gas o petrolio.
– Cosa prevede di modificare il referendum?
– Si propone di abrogare l’art. 6, comma 17, terzo periodo, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, “Norme in materia ambientale”. Chi vuole eliminare le trivelle dai mari italiani deve votare sì, chi vuole che le trivelle restino senza una scadenza deve votare no.
– Favorevole al si o al no? Perchè?
– Il 17 Aprile bisogna votare sì per fermare uno sfruttamento inutile delle nostre coste: le piattaforme interessate dal referendum coprono l’1% del nostro fabbisogno di petrolio e il 3% del nostro fabbisogno di gas. Gli idrocarburi presenti in Italia appartengono al patrimonio dello Stato, che dà in concessione a società private la possibilità di sfruttare i giacimenti esistenti. Esse divengono proprietarie di ciò che viene estratto e possono disporne come meglio credano, versando allo Stato un importo corrispondente al 7% del valore della quantità di petrolio estratto o al 10% del valore della quantità di gas estratto, una quota ridicolmente bassa. Non tutta la quantità di petrolio e gas estratto è però soggetta a royalty: le società petrolifere non versano niente alle casse dello Stato per le prime 50.000 tonnellate di petrolio e per i primi 80 milioni di metri cubi di gas estratti ogni anno. Le estrazioni entro le 12 miglia marine rischiano però di danneggiare il nostro indotto turistico e i nostri pescatori, ben più importanti di continuare a concedere a società private e spesso straniere di trivellare i fondali del nostro splendido mare.
– Secondo lei i cittadini italiani quanto sono informati sul referendum?
– Non abbastanza, almeno per ora il Referendum sta passando piuttosto in sordina nonostante gli sforzi dei comitati e dei partiti politici. Confido in una maggiore informazione nei prossimi giorni, specialmente a ridosso del 17 Aprile.
– Perchè i cittadini dovrebbero votare SI?
– Per le ragioni espresse poc’anzi e perché è importante ricordare e ricordarsi che il popolo è sovrano, e deve avere il diritto di esprimersi anche attraverso l’istituto del Referendum, dove necessario. Troppo spesso ultimamente si pensa di poter fare tutto aggirando il cittadino, che non ha di certo espresso i governi Monti, Letta e Renzi.