QA Comics ritorna dopo la pausa natalizia con tantissime novità ed un nuovo team di scrittori pronti ad aggiornarvi sulle ultime news del mondo nerd. In attesa di svelare tutte i nomi degli ultimi arrivati nella nostra redazione, vi proponiamo un’intervista realizzata il 18 Dicembre scorso al duo di fumettisti più simpatici e stravaganti del panorama italiano. Stiamo parlando di Emiliano Pagani e Daniele Caluri, meglio noti come i Paguri, ideatori di Don Zauker un esorcista dai metodi poco ortodossi e ironicamente spregiudicati. Ci siamo armati di sciarpa, cappotto e fido registratore per andarli ad incontrare al circolo Arci Origami di La Spezia durante la preparazione del Don Zauker Talk Show.
- Come nasce la vostra collaborazione e l’idea di creare Don Zauker?
Daniele: Io ed Emiliano ci siamo conosciuti mentre entrambi collaboravamo con il giornale satirico “Vernacoliere”, dove abbiamo pubblicato le nostre illustrazioni per venticinque anni. Il nostro lavoro con la testata livornese ha avuto inizio attorno ai quattordici anni d’età, lì abbiamo mosso i primi passi nel mondo del fumetto scrivendo e disegnando diverse storie a se stanti. Il concepimento di Don Zauker è avvenuto per reazione. Era l’anno del Giubileo di Papa “Giampaolo Due” che divenne un vero e proprio fenomeno mediatico talmente ridondante che oscurò tutti i precedenti. Vi fu una vera e propria offensiva mediatica da parte delle varie gerarchie ecclesiastiche da far si che, ogni giorno, in televisione nei servizi del telegiornale o all’interno delle innumerevoli trasmissioni c’era un rappresentante della Chiesa. Ora l’assurdità della situazione era che venivano interpellati per qualsiasi cosa, mi ricordo che un giorno stavo guardando la tv e chiesero il parere di un sacerdote sull’organizzazione delle vacanze intelligenti, insomma stava diventando una situazione assurda e martellante. Questa costante invadenza del clero e di elementi connessi ad esso nella vita quotidiana delle persone ci disgustò talmente tanto che decidemmo di creare Don Zauker. Ci trovammo entrambi al termine delle nostre serie, la mia “Luana la baby-sitter” e la sua “La famiglia Quagliotti”, così decidemmo di vederci a casa di Emiliano e buttare giù qualche idea. Dopo aver concepito la nostra creatura decidemmo di dividerci i compiti, lui avrebbe scritto la sceneggiatura ed io l’avrei illustrata e alla fine così è stato.
- Come siete passati dal fumetto allo spettacolo dal vivo “Don Zauker: Talk Show”?
Emiliano: Allora intanto è bene fare un piccolo riassunto per chi non conosce il personaggio, Don Zauker è un sacerdote esorcista, tatuato, sadico e bugiardo che va in giro ad imbrogliare la gente. Non fa nulla per celare la sua vera natura tanto che molti lettori lo hanno interpretato come manifesto in opposizione alla Chiesa Cattolica, al Papa, ai vescovi, mentre Don Zauker è un fumetto a favore della Ragione in antitesi alla loro mancanza di senso critico che caratterizza i fedeli. Ci interessa mettere alla berlina il comportamento di questi seguaci, che restano devoti davanti ad un parroco che dimostra palesemente la sua violenza e disonestà.
Daniele: Lo spettacolo prende vita nel 2006 grazie alla Proloco di Livorno che contattò la redazione del Vernacoliere per organizzare un festival in onore della testata. Ogni autore aveva la sua serata a disposizione e, siccome ci sembrava insensato e grottesco doppiare le nostre tavole davanti ad un proiettore, ci siamo inventati un finto talk show, dove noi eravamo i “Mentana” o i “Vespa” della situazione con tanto di opinionisti al seguito. Lo spettacolo riscosse un grande successo sia a Livorno sia all’Auditorium San Romano di Lucca, ma viste le prove impegnative e i lunghi tempi di preparazione alla fine lo riadattammo per poterlo interpretare solo noi due. Nonostante la riduzione del numero degli attori, la struttura è rimasta quella dei talk show classici con annessi sondaggi, trailer cinematografici e pubblicità fittizi.
- Avete mai pensato di realizzare un personaggio come Don Zauker, ma in chiave femminile?
Emiliano: No e per diversi motivi, il primo è che esiste già un personaggio simile in Francia ovvero Soeur Marie Therese Des Batignolles di Maëster, il secondo è che sarebbe come una sorta di “doppione” dello stesso Don Zauker e il terzo è più importante di tutti è che noi siamo uomini quindi siamo completamente all’oscuro tutte le problematiche femminili dalle doppie punte, alla ricrescita, fino al temuto periodo del ciclo.
- Oltre all’amato Don Zauker sappiamo che avete realizzato, in collaborazione con Panini Comics, una mini serie umoristica dal titolo “Nirvana”, vi va di raccontarci qualcosa in più?
Daniele: Nirvana è stato frutto di un’esperienza esaltante, anche se nacque da un rifiuto poiché la Panini Comics si offrì di pubblicare Don Zauker a patto di smussare qualche “angolo” delle vicende legate al personaggio, ma noi ovviamente non accettammo. A qualche anno di distanza dal nostro “no” ci chiesero di presentare un progetto umoristico da affiancare a Ratman e noi realizzammo questa mini serie costituita da due stagioni e mezzo pubblicate bimestralmente. A differenza di Don Zauker in Nirvana vi è una dimensione più corale che circonda il protagonista Ramiro, ma le modalità con cui abbiamo le singole tematiche trattate negli albi lo hanno reso ferocemente dissacrante. Inoltre ci siamo divertiti a sperimentare diversi tipi di grafica e di testo arricchendo le pagine vuote del fumetto con svariate illustrazioni. Si, perché solitamente un albo è di 64 pagine mentre le storie sono di 46 quindi, per non rimpinzarle di pubblicità o cose simili, abbiamo deciso di fare noi stessi finte reclame, lettere dei fan e così via.
- Vi è mai passato per la mente di lavorare ad un progetto d’animazione, come ad esempio un cartoon, con protagonista Don Zauker?
Emiliano: In verità ce lo avevano proposto diverse case di produzione però è complicato e, non volendo fare il passo più lungo della gamba rovinando lo stesso Dan Zauker, abbiamo rifiutato. Non nego che, in passato, avevamo anche redatto la bozza di una sceneggiatura per il cinema, ma c’ha sempre frenato la paura di poter fare un lavoro maldestro e perciò, qualora in un futuro questa cosa dovesse prender corpo, ci piacerebbe farla alla perfezione.
Daniele: Il problema sarebbe anche legato alla produzione e alla realizzazione stessa del cartoon, perché non potremmo mai fare un Don Zauker in flash o in stile “Pimpa”. Se si dovesse veramente produrre un film d’animazione il format da seguire sarebbe quello del terzo capitolo di Kill Bill vol. I, “Le origini di O-Ren”, ma comporterebbe costi eccessivi e una difficile diffusione del materiale al pubblico visti i contenuti.
- Le rocambolesche storie del Don Zauker come vi vengono in mente?
Emiliano: Dalla rielaborazione della realtà partendo dall’immaginare come Don Zauker si comporterebbe in certe situazioni. Ad esempio osservando determinati contesti a noi sgraditi e fantasticando sui modi più bizzarri per stravolgerli completamente.
- Collaborate anche separatamente con altre case editrici oppure il mestiere del fumettista oppure è una componente alternativa alla vostra vita lavorativa?
Daniele: Per quanto mi riguarda fare il disegnatore rappresenta la mia occupazione principale e parallelamente insegno part-time, mentre Emiliano lavora alla Continental e secondariamente fa lo sceneggiatore. Collaboriamo anche autonomamente con altri colleghi o case editrici, ad esempio Emiliano sta scrivendo una storia per Bruno Cannucciari, l’autore di Lupo Alberto, da proporre a Panini Comics ed io dopo aver finito il Dylan Dog a cui sto lavorando sotto la sua direzione ne ho un altro in programma con Roberto Recchioni, che sarà il seguito dell’episodio 311 (Il giudizio del corvo) da me precedentemente illustrato.
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