Dopo una settimana di silenzio stampa QA Comics torna alla grande e si tinge di rosa con due interviste tutte al femminile. Abbiamo fatto due chiacchiere con Rossana Berretta, affermata illustratrice italiana che ha realizzato, in collaborazione con DV Giochi, l’artworks di “Bang!: The Duel” gioco di carte in stile spaghetti western nato dalla vivace mente di Emiliano Sciarra.
Quando e come hai iniziato la tua carriera d’illustratrice?
In senso poetico, quando ero all’asilo e disegnavo i miei “fumetti senza parole” riempiendo le vecchie agende di papà. In senso lavorativo, nel 2000 cira. Allora facevo ancora la Scuola Chiavarese del Fumetto, e incontrai degli illustratori che mi proposero di collaborare con loro nella realizzazione della cosiddetta “scolastica”, disegni per libri di scuola per bambini. Cominciai così, continuando la scuola contemporaneamente. Dopo un paio di anni di collaborazioni ci sentimmo pronti a provare con qualcosa di più complesso, e cominciai con i libri di favole e di animali. Da allora è stata una sfida ed un perenne studio ed evoluzione per migliorare le mie tecniche e impararne di nuove, come il disegno digitale. Sembra buffo dirlo ora, ma “ai miei tempi” si faceva tutto ancora con ecoline (acquarelli) e chine!
Come si è evoluto il tuo percorso di lavoro all’interno del vasto mondo del fumetto e dei games?
Il mio primo amore nell’ambito del disegno è sempre stato il fumetto, cosa per la quale ho studiato e mi sono specializzata. Certo, professionalmente parlando le strade della vita ti portano spesso dove non credevi che saresti mai andata, ma ho sempre preferito lavorare a cose diverse e allenarmi ad adattarmi alle esigenze del mio cliente che focalizzarmi solo su una specifica mansione. Senza contare poi che in Italia, specie per una donna, è molto più facile trovare lavoro nelle illustrazioni che nei fumetti. Però vista la mia passione ho sempre cercato di riportare il mio lavoro sui binari da me preferiti, e grazie anche alle persone che lavorano con me ci sono riuscita!
Quali sono le diverse case editrici con cui hai collaborato dagli inizi della tua carriera fino ad oggi?
Urgh… qui urge una pillola di Archimede per la memoria. La francese Piccolia, la Giunti, la Todolibro spagnola, la Red Glove, La DVGiochi, la YourInspiration…
In realtà moltissimo del mio lavoro rimane “sotteraneo”, poichè specie per l’estero non sempre il tuo nome compare sulla copertina! Anche questa è una tragica realtà di questo mestiere
Sappiamo che hai illustrato Bang, gioco di carte in stile spaghetti western, era la prima volta che ti occupavi dell’illustrazione di un progetto come questo oppure hai già avuto esperienze simili?
Avevo realizzato ormai circa 10 anni fa il gioco di carte di “The Big Cheese”, edito in Italia dalla Red Glove, un lavoro che mi è sempre stato simpatico perchè i topini mi piacciono molto. Lavorare con La DVgiochi di “Bang!” è stato per me un piacere e un onore, visto che ho sempre amato il gioco fin dall’uscita della prima edizione. Inoltre mi piace moltissimo il genere western, e ho potuto disegnare un sacco di miei beniamini cinematografici in “Bang!:the duel”
Raccontaci di “Balthazar: L’implacabile”, di che cosa parla e soprattutto come nasce l’idea di questo fumetto indipendente?
Cercherò di non esagerare e farla breve, perchè parlerei per ore di questo! Tutto nasce dalla prima collaborazione tra me e Alessandro Sidoti, sceneggiatore di Balthazar. Partecipammo ad un concorso alla Romics del 2011 con 4 pagine di fumetto liberamente ispirato a “Moby Dick”, in versione fantascientifica. Vincemmo il concorso e alcune persone della giuria ci suggerirono di proporre un prodotto nostro, originale, non legato ad un concorso. Qualche giorno dopo Alessandro mi propose due soggetti: uno era Balthazar, e appena Alessandro me lo espose, me ne innamorai. Nacque così, e scegliemmo l’autoproduzione perchè volevamo il pieno controllo sulla qualità del prodotto finale (rilegatura, carta, stampa) e sulle decisioni di marketing quali il prezzo di copertina ecc ecc. Abbiamo avuto delle gentili e oneste proposte di piccoli editori, ma abbiamo preferito essere indipendenti. Certo, è una grande responsabilità, e le preoccupazioni aumentano, ma è una bellissima soddisfazione! Balthazar, per tornare a noi, parla di un ragazzo che ha venduto “l’anima” e ha fatto patti più grandi di lui per acquisire dei poteri soprannaturali che gli permettano di cacciare e distruggere i suoi nemici, i vampiri. I vampiri del Bal-verso non si rifanno alle recenti comparse cinematografiche del genere, ma sono vampiri “stokeriani”, ognuno ha la propria storia e la propria dannazione, e come si scopre già dal primo volume a volte i vampiri sono più “umani” degli umani. Balthazar dovrà quindi crescere e fare i conti con la sua condizione e con la realtà delle cose, dove non sempre il nemico è palesemente ciò che si profila davanti a noi. Il mondo di Bal, come il nostro, è pieno di sfumature grige, e prendere le decisioni “giuste” è quasi impossibile. Questa è l’essenza della storia di Balthazar e del suo percorso, il fumetto naturalmente vuole essere anche di svago e di avventura, perchè questo Balthazar è. Inoltre ogni volume è autoconclusivo, apprezzabile quindi a sè stante, condizione che ci sembrava d’obbligo uscendo una volta all’anno con un volume sì corposo ma comunque a distanza di molto tempo! Siamo ormai giunti al numero tre, il quattro, “i due crociati”, è in produzione adesso. E possiamo dire con fierezza che sempre più lettori e amici entrano nel mondo di Balthazar e ne rimangono avventurosamente avvinti, e che nonostante ci lavoriamo solo io e Alessandro riusciamo a mantenere un’uscita annuale costante, cose che molte case editrici non fanno! Se volete conoscere un po’ di più l’universo di Balthazar vi consiglio il nostro sito, balthazarlimplacabile.altervista.org o la nostra pagina facebook, www.facebook.com/balthazarlimplacabile.
Quali sono i prossimi impegni lavorativi in cui cimenterai il tuo “inarrestabile” estro creativo?
Per ora sto lavorando ad un libro di illustrazioni per bambini. Poi c’è Balthazar 4, come dicevo, e stiamo inoltre cominciando un altro progetto: una Graphic Novel basata su quel famoso Moby Dick fantascientifico che molti hanno apprezzato. Ne volgiamo fare un volume a fumetti “di lusso” di circa 200 pagine, ma per ora non posso ancora dire niente di preciso!
Cosa consiglieresti ad un ragazzo/a che vuole intraprendere la tua carriera oggi?
Sicuramente di… disegnare tanto! Ho detto tanto? Taaaanto! Tutti i professionisti che ho conosciuto sanno che questo lavoro comporta circa 10 ore lavorative al giorno, e non conosce ferie o festivi o malattie. E’ un lavoro molto bello, ma duro. Quindi siate sempre pronti a mettervi in gioco e a fare anche cose non propriamente nel vostro stile, tentate e arrangiatevi perchè la versatilità è un’ottima chance di trovare lavoro in questo campo. E non dimenticate mai di divertirvi un po’: anche quando dovete disegnare qualcosa che non vi piace, metteteci un po’ del vostro, del vostro piacere di disegnare, intendo. Così farete davvero sempre ciò che vi piace!
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