Un consiglio comunale movimentato, quello tenutosi nella pomeriggio di ieri a Fivizzano, caratterizzato da forti scontri tra la minoranza e la giunta rispetto ad alcune tematiche presenti all’interno dell’ O.D.G. Un primo polverone si è alzato con l’interpellanza, presentata dal consigliere di minoranza Matteo Pinelli, nella quale si chiedevano notizie riguardo un prossimo ripristino del Palazzetto dello Sport, centro nevralgico delle attività motorie fivizzanesi, reso inagibile dalla caduta di una porzione della struttura a seguito della recente tromba d’aria. Il sindaco Paolo Grassi ha spiegato ai presenti che spera di poter avviare in tempi brevi un progetto di ristrutturazione dei locali, ma che ad oggi l’impianto sportivo è sotto sequestro per un’inchiesta condotta dalla magistratura e non sussistono delle condizioni idonee ad un dibattito concreto. La seconda interpellanza, redatta dal consigliere Giuliano Novelli, leader di Uniti per Vincere, riguardava il dissesto viario della SP 58 presente nella località di Mezzana che è stato plurime volte oggetto d’attenzione, da parte della stampa locale. L’esponente della Lega Nord ha dichiarato: “Come è noto al signor sindaco e ad alcuni esponenti della giunta, la popolazione di Mezzana ha raccolto 215 firme per chiedere un intervento tempestivo al fine di risolvere questa problematica, che affigge la frazione da cinque anni aumentando a vista d’occhio. È uno stato non solo di disagio, poiché il paesino si trova spaccato a metà, ma anche di gravissimo pericolo visto che la strada è franata a tal punto da lasciare scoperte le tubature del metanodotto“. Secca e decisa la replica del primo cittadino, che ha chiarito come il comune abbia segnalato diverse volte la questione alla provincia, ma che la mancanza di fondi abbia inesorabilmente rallentato le procedure di attivazione di un piano di messa in sicurezza del sito in questione. Subito sono scoppiate le polemiche da parte della delegazione degli abitanti della frazione, che hanno abbandonato la sala consigliare per andare a protestate all’esterno. Inutile il tentativo del consigliere Paolo Marini, con delega all’arresto urbano, di riportare la calma all’esterno dell’edificio cercando d’instaurare un dialogo direttamente con la popolazione, che scocciata e avvilita non era intenzionata ad ascoltare le sue parole. “Vivo nel terrore– afferma con gli occhi lucidi, un’anziana signora membro del gruppo di residenti in protesta- la mia casa si trova davanti a quel cratere e ogni giorno temo che qualcosa possa danneggiare seriamente le condotte del gas, mettendo a rischio la non solo la mia vita, ma anche quella dei miei famigliari“.