Album di famiglia, commozione e futuro professionale per 40 giovani di Argentina e Brasile, discendenti di emigrati italiani, nelle terre e nei borghi di partenza dei loro nonni e bisnonni, accompagnati da 10 giovani dei luoghi, per uno stage di formazione sul “turismo di ritorno”. È l’esperienza sul campo che si sta svolgendo in Appennino grazie al progetto SCORE!, per lo sviluppo di competenze professionali nel settore del turismo, del marketing e promozione dei territori, incentrati sul fascino del ritorno alle radici. Teatro dello stage il Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano, dove i numeri dell’emigrazione sono assai più grandi di quelli dei residenti, rimasti a presidiare i borghi del crinale.
“Il turismo di ritorno è di per sé una realtà in Appennino – spiega il presidente Fausto Giovanelli – Il Parco Nazionale vuole consolidarlo e farlo crescere, perché è una opportunità concreta di impresa e lavoro, ma al tempo stesso di crescita e apertura culturale. È un progetto strategico che stiamo portando avanti da sette anni, con il contributo delle Regioni Toscana ed Emilia Romagna e con il supporto organizzativo dell’Unione Comuni Garfagnana. È un’azione di ricerca e sviluppo e anche un investimento su risorse umane locali e non solo. Ci sono 160 milioni di persone di origine Italiana nel mondo. Più di metà di questi sono originari dell’Appennino. L’appello a visitare i luoghi delle radici ha una forza emotiva e culturale straordinaria. Con il bando ‘Orizzonti Circolari’ e, quest’anno con ‘SCORE!’, abbiamo dato a tanti ragazzi e alle comunità italiane delle città del modo dove vivono, l’opportunità di riscoprire le loro origini, e al nostro territorio lo stimolo a organizzare e non solo ospitare passivamente il turismo di ritorno. I nostri Ambasciatori Affettivi sono spesso laureati, giovani imprenditori e animatori delle loro comunità. Il Parco Nazionale ha fatto da apripista e il recente riconoscimento MAB UNESCO può dare attrattivitá ulteriore. Proporremo il tema anche a Expo Milano il 26 settembre, insieme al Parco Nazionale Appennino Lucano”.