I fatti, terribili, di Puglia, non possono che riportare alla mente il “Disastro di Balvano”, la peggiore sciagura ferroviaria della storia italiana ed europea. Era il 3 marzo del 1944, quando centinaia di contadini e profughi stremati dal conflitto salirono, sovraccaricandolo, sul treno merci 8017 diretto da Napoli a Potenza; lo scopo di quei poveretti era acquistare qualche alimento, scambiandolo con il caffè e le sigarette delle truppe di liberazione statunitensi.
Giunto all’interno della Galleria delle Armi, il convoglio si bloccò, e gli sforzi per farlo ripartire causarono lo sprigionamento di enormi quantità di monossido di carbonio e acido carbonico. Chiusi in quella prigione stretta ed oscura, con soltanto due vagoni, quelli di coda, alla luce del sole, oltre 600* esseri umani persero la vita.
Molto tempo dopo, nel 1980, Balvano dovette subire un’altra dura prova, per mano del sisma che sconvolse l’Irpinia e il Meridione.
*517 secondo i dati ufficiali