E’ caos nel sistema di prenotazioni per la somministrazione del vaccino anticovid di Asl da ieri sera, quando è arrivato l’annuncio che anche l’Italia si accodava alle altre nazioni europee, decidendo di sospendere, in maniera precauzionale e temporanea, la somministrazione del vaccino di AstraZeneca. Un caos prevedibile, visto che il vaccino prodotto dai laboratori di Oxford è quello più usato in questo momento in Italia, dove è stata appena avviata la vaccinazione per la fascia degli ultra settancinquenni e che, con AstraZeneca, sono state coperte, in questi giorni, le fasce degli insegnanti e degli operatori scolastici e del personale giudiziario. Da stamani è, dunque, saltato il non poco complesso sistema di prenotazione attivato da Asl, che prevede un intervallo di circa cinque minuti tra una vaccinazione e l’altra. Molte delle persone che erano in lista per oggi si sono recate nei centri di vaccinazione che gli erano stati indicati al momento della prenotazione, non avendo ricevuto alcun avviso di sospensione dell’appuntamento e li hanno trovati chiusi. Il promemoria che Asl invia a ogni persona che prenota la vaccinazione non contiene l’indicazione del tipo di vaccino che verrà somministrato. Per questo motivo, nonostante il clamore della notizia della sospensione di AstraZeneca, in molti hanno pensato di non rientrare nel percorso che utilizza il vaccino inglese e che quindi la vaccinazione non sarebbe saltata. Del resto, il bailamme delle continue revisioni sulla forbice di utenti a cui pareva destinato il vaccino inglese – inizialmente indicato solo fino a 55 anni, poi spostato a 65 e infine esteso anche ai settantenni – non ha, di certo, contribuito a rendere più semplice tutta la situazione. Il servizio predisposto da Asl per gli over 75, comunque, non era proprio partito benissimo. L’azienda, infatti, ha stabilito che i nati dal 1941 al 1944, cioè le persone che hanno dai 79 ai 77 anni, non vengano contattati dai propri medici di famiglia, come avviene per gli ultra ottantenni, ma che debbano registrarsi sul sito di Asl per le prenotazioni e da lì seguire la procedura per fissare la data, l’ora e la sede in cui recarsi per ricevere il vaccino. La procedura, nello specifico, prevede che si entri nella pagina delle prenotazioni di Asl, si selezioni la categoria in cui si rientra, si inseriscano i propri dati comprensivi del codice fiscale e del numero di cellulare, si risponda alla verifica del sistema inserendo il codice alfanumerico inviato dal sistema per sms e finalmente si acceda alla griglia dei centri della propria provincia per individuare i posti ancora disponibili. Insomma, nulla di trascendentale per un nativo digitale, ma decisamente proibitivo per la maggior parte dei rappresentanti della fascia in questione, la cui maggioranza ha dovuto chiedere l’assistenza di qualcuno, sia per la scarsa dimestichezza con le operazioni digitali, sia per la totale mancanza del mezzo stesso per effettuare la prenotazione. Insomma: storia di un caos annunciato che non accenna a diminuire, visto che ancora molti di coloro che si erano prenotati per i prossimi giorni non hanno ricevuto comunicazioni ufficiali in merito al loro appuntamento. Un caos che non potrà che aumentare quando, tra due giorni, l’Ema , l’agenzia europea per il farmaco, comunicherà i risultati delle indagini fatte sulle segnalazioni di casi di reazioni avverse gravi seguite alla somministrazione del vaccino di AstraZeneca e si dovranno reinserire tutti gli appuntamenti saltati.
A cura di: Vinicia Tesconi