Secondo il Trilemma di Dani Rodrik, docente di Economia Politica Internazionale ad Harvard, è impossibile avere insieme integrazione sovranazionale, democrazia e sovranità nazionali. Una cartina di tornasole per aiutare a capire alcuni dei problemi più acuti dell’Unione Europea, ma paradossalmente allorquando il Trilemma viene smentito.
Come fanno notare studiosi del calibro di Sergio Fabbrini e Matthias Matthijs, infatti, i paesi nord-europei membri della UE hanno potuto avere l’integrazione mantenendo la democrazia e la sovranità nazionali, privilegio che non è toccato a quelli del Sud, costretti a sacrificare la sovranità per avere l’integrazione.
Una visione forse troppo radicale e pessimistica, ma che sembrerebbe trovare conferma nei sondaggi sul gradimento e la fiducia verso l’Unione Europea, in aumento al Nord e in calo al Sud.
Un ulteriore campanello di allarme per l’establishment continentale (di Bruxelles come di Francoforte), chiamato a correggere al più presto le storture alla base del pericolosissimo divario le due Europe (la logica intergovernativa che favorisce i paesi più ricchi e importanti, l’assenza di un fondo anti-ciclico indipendente dagli stati, il conflitto di attribuzione tra Commissione, Parlamento, BCE, ecc).