Da parte livornese, si muove anche la politica per commentare i disordini creati dai tifosi della Livorno 1915 nel dopo partita di Pro Livorno Sorgenti – Massese, gara di Eccellenza Toscana giocata al “Mario Magnozzi” del quartiere Sorgenti di Livorno, in contemporanea con la gara Livorno – Real Forte Querceta giocata circa 5 km più a mare nel quartiere Ardenza. Il sindaco labronico Luca Salvetti (nella foto in testata), si riferisce ai disordini creati dai suoi concittadini tifosi amaranto che, il 25 di febbraio, si trovavano probabilmente in curva all'”Armando Picchi” e che, invece di rimanervi a festeggiare la vittoria arrivata in extremis, si sono precipitati nei pressi della stazione ferroviaria per fermare gli autobus che stavano portando al treno i circa duecento tifosi della Massese che si erano ordinatamente portati ai mezzi senza creare disordini o danni di sorta, anche perchè controllati da un imponente schieramento di operatori delle forze dell’ordine che non sono riusciti però ad impedire che i tifosi della Livorno 1915 bloccassero i pullman e li bersagliassero con lanci di corpi contundenti dando il la al “pomeriggio di paura” (come si evince dai filmati amatoriali girati dai palazzi prospicenti il luogo dell’agguato). A seguito della dichiarazione del politico riportata dal “Telegrafo” che parla come se si trattasse di una aggravante della presenza di tifosi amici degli apuani presenti nella trasferta livonese (presenti negli utimi lustri tra l’altro, in moltissime occasioni in cui la Massese giocava, senza che mai si fossero registrati incidenti di sorta), ci chiediamo se secondo lui Livorno debba essere vietata a chi vuol godersi una partita in compagnia indipendentemente da dove provenga, oppure se la sua città non voglia o non possa accogliere pacificamente tutti. Il sindaco si lamenta del fatto che la domenica dopo sia stata vietata la trasferta ai tifosi amaranto a Seravezza mentre noi non capiamo perchè sia stata vietata la trasferta dei tifosi della Massese a Castelfiorentino, confondendo in maniera inaccettabile aggrediti con aggressori. A seguito delle dichiarazione del politico e giornalista Luca Salvetti, il direttore generale della Massese Augusto Cantoni, ha voluto precisare alcune cose. A seguire il messaggio del sindaco Salvetti e la repilca di Cantoni.
“Buongiorno. Mi permetto di replicare alle parole pronunciate dal sindaco di Livorno Luca Salvetti. Un personaggio politico designato a capo di una città non dovrebbe permettersi di affrontare argomenti così delicati in maniera superficiale e direi anche frivola senza dettagliare i fatti per come sono realmente accaduti. Parlo per ciò a cui ho assistito : I tifosi della nostra società non hanno causato nessun disordine in tutte le trasferte di questo campionato, hanno portato solo ed esclusivamente incitamento alla loro squadra del cuore. La Massese non ha ricevuto nessuna ammenda in proposito tranne che (minima) in occasione della trasferta di Prato dove forse siamo stati anche troppi buoni e calmi per ciò che ingiustamente abbiamo subito. In occasione della trasferta di Livorno era stato annunciato un esodo abbastanza consistente che non avrebbe assolutamente costituito minaccia così come è stato. In primo luogo consci degli eventuali pericoli non doveva esserci contemporaneità tra gli incontri del Livorno e della Massese, in secondo luogo il flusso dei nostri tifosi verso la stazione era stato regolarmente disciplinato attraverso l’allocamento negli autobus. Sono i nostri tifosi che hanno dovuto subire attacchi inconsulti una volta sul pullmann, essendo oggetto di lancio di tegole e mattoni, con grave rischio per la loro incolumità. Il Sig. Sindaco, noto frequentatore dei social a quanto pare, da cui ha carpito la volontà dei tifosi bianconeri di mettere a fuoco e fiamme un quartiere della sua città dovrebbe condannare esplicitamente il comportamento dei propri concittadini tifosi, causa primaria dei disordini accaduti. Dopo l’aggressione il resto è degenerazione e non è giudicabile, è come se si fosse assurdamente adottata la legittima difesa. In qualità di rappresentante della U.S.Massese condanno senza distinzione di schieramento autori e fatti ma non posso accettare che un rappresentante politico non prenda almeno le distanze da episodi del genere spargendo insulse accuse alla controparte. Si domandi come mai in occasione della nostra vittoria nel girone di ritorno della stagione scorsa non sia successo niente. Il rischio che si corre,non pesando le parole ,è quello di attribuire false generalità a personaggi che hanno nel cuore solamente l’incitamento della propria squadra, proibendogli di seguirla e gioire o rammaricarsi con essa. Stia tranquillo il Sindaco di Livorno, la Massese e’ ben vigile su atti a creare un clima inaccettabile da parte dei propri tifosi, si assicuri che la stessa attenzione venga apportata per le sue parti.
Tanto dovevo”