Quello che sta accadendo a Montignoso in relazione alle prossime elezioni amministrative è un copione già visto che stigmatizza i limiti e i vizi della “solita” politica e che argomenta il sempre più crescente disinteresse dei cittadini nei confronti della “cosa pubblica” spiegando le ragioni del fenomeno dell’astensionismo che, nel nostro territorio, è arrivato a percentuali allarmanti.
Da una parte la vecchia maggioranza PD, Sel, Rifondazione e Socialisti che, forte della sua autoreferenzialità e di una concezione “proprietaria” dell’amministrazione pubblica si ripropone, di volta in volta, sempre uguale a se stessa, con una candidatura a Sindaco apprezzabile sul piano umano e personale ma che è il risultato di pratiche superate e tutte interne ad accordi fra gruppi dirigenti ristretti e del tutto scollegati dai reali bisogni dei cittadini sempre più costretti al ruolo passivo di semplici spettatori.
Dall’altra parte, un “pezzo” di centro-sinistra che, escluso dalla discussione, rivendica l’utilizzo delle Primarie come strumento per individuare un candidato a Sindaco comune e condiviso.
Se il tutto non si riducesse allo scontro interno al PD e al ruolo “accessorio” del resto del centro-sinistra montignosino, l’esito dell’attuale dibattito si risolverebbe con un azzeramento di tutte le decisioni adottate per ripartire con un di più di confronto e di partecipazione popolare.
Solo a quel punto anche le Primarie potrebbero rendersi utili oltre che necessarie.
Ma anche qua, proprio per abbattere l’arroganza dei pochi che da sempre decidono cos’è giusto per tutti e contro la personalizzazione della politica non dovrebbero celebrarsi delle Primarie su un semplice nome.
Servirebbero delle Primarie sui Programmi. Su come affrontare i problemi di Montignoso. Su come rispondere ai bisogni concreti dei cittadini. Su come garantire l’efficienza dei servizi pubblici. Su cosa proporre per uno sviluppo urbanistico eco-sostenibile. Su quali proposte avanzare sulle politiche scolastiche e abitative, sulla cultura, lo sport e la promozione turistica del territorio. Su come affrontare in maniera risolutiva l’emergenza del dissesto idrogeologico e cosa proporre per contrastare la disoccupazione favorendo, ad esempio, le start-up dei giovani in cerca di lavoro.
Probabilmente, così facendo, le differenze (non solo anagrafiche e nominative) emergerebbero con chiarezza e la cittadinanza potrebbe scegliere con consapevolezza come essere governata e non semplicemente da chi essere governata.
Ma siccome i Programmi sono spesso dei “libri dei sogni” anche le Primarie sui Programmi dovrebbero svolgersi con un metodo “scientifico”. 10 proposte programmatiche che, partendo dalle effettive risorse a disposizione dell’Amministrazione uscente (vedi l’ultimo Bilancio consuntivo del Comune), siano sottoposte ad un rigoroso, certificato e preventivo “fact-checking” per dimostrarne la reale fattibilità. Soltanto dopo, tutti insieme, si potrebbe affrontare la questione del candidato a Sindaco con un di più di rispetto reciproco, di fantasia e di voglia di cambiare.
Forse è ormai troppo tardi ma sarebbe, senza dubbio, tutto molto più serio! Aspettiamo una risposta.
Per la “reteasinistra” di Massa Carrara:
Maurizio BONUGLI