“Se incassassimo le bollette dei nostro utenti che invece entrano nelle casse di Gaia, potremmo risolvere gran parte dei nostri problemi”. Così il Sindaco di Tresana chiede di sanare tutti i problemi legati all’acquedotto: “Vorrei sapere dove vanno i nostri soldi. Paghiamo le bollette per avere servizi che di fatto non ci sono”. Ecco l’elenco della spesa: “L’acquedotto di Tresana Paese ha una scarsa pressione: il tubo è troppo piccolo e le case collocate a diversa altimetria. Villa e Villecchia sono servite dal solito acquedotto e la scorsa estate, per mancanza d’acqua, c’è stata necessità di diverse autobotti. Ci sono inoltre molti km di tubo non interrati, che scorrono nei boschi e presentano varie abrasioni. C’è in sostanza una grande dispersione d’acqua”. I problemi non finiscono qui: “In Loc.Trinità le famiglie non hanno più acqua da un anno ed usufruiscono di un pozzo privato: in compenso continuano a pagare le bollette”. L’elenco prosegue: “In Loc. Giovagallo è necessario il rifacimento di una cisterna di raccolta: la struttura è pericolante e posizionata su un movimento franoso”. Focus sui vasconi di raccolta: “Presentano numerose perdite e sono circondati dalla vegetazione. Quando la gestione era diretta ogni sei mesi si interrompeva l’erogazione d’acqua per consentirne la pulizia, da quando c’è Gaia non è mai successo”. Settimana prossima avverrà un incontro fra il Sindaco e la Società: “Accetto l’invito, ma non tratto. Le entrate devono essere investite in opere pubbliche altrimenti che se ne vadano immediatamente”. Secondo Mastrini la Società disattende le disposizioni in materia di gestione delle risorse idriche: “Gli usi delle acque devono essere indirizzati al risparmio ed al rinnovo delle risorse per non pregiudicare il patrimonio idrico, la vivibilità dell’ambiente, l’agricoltura, la fauna e la flora acquatiche, i processi geomorfologici e gli equilibri idrologici”.