“C’è chi dovrebbe tutelare le autonomie locali e non lo fa”.
Così Matteo Mastrini, Sindaco di Tresana, prende la parola sul futuro dei Comuni della Lunigiana e prospetta una soluzione.
“La politica nazionale non vive a contatto con la realtà e prospetta soluzioni che non considerano la centralità della Persona, il suo diritto a vivere nelle zone montane e nelle aree marginali”.
Il primo attacco è ad Anci: “Si tratta di un’Associazione che dovrebbe svolgere attività di supporto ai Comuni, ma in realtà il Presidente Fssino si fa vivo solo per chiedere il contributo annuale, che quest’anno potremmo sospendere. Meglio investirlo per sistemare la viaibilità”.
Sulle fusioni il giudizio è netto: “Fumo negli occhi: gli sprechi non sono qui, ma a Roma. Tuttavia dobbiamo utilizzare al meglio gli strumenti che la Legge di Stabilità recentemente approvata ed il Collegato Ambientale ci offrono”.
Si parla di funzioni associate: “La buona politica sa prendere decisioni valide in tempi rapidi: non si può vivere di rinvii. Per questo a Gennaio porterò all’Unione una possibile soluzione per ridisegnare la geografia dell’Ente. Solo così potremmo mantenere gli incentivi del fondo nazionale, che nel 2016 triplicherà. Dobbiamo essere protagonisti dello sviluppo del territorio, ma per disegnare il futuro non occorre cancellare i Comuni: le frontiere inidiate nel Collegato Ambientale sono la green economy, la prevenzione del dissesto, la mobilità sostenibile, la raccolta differenziata, le green communities e le oil free zone”.
Ambiente,efficienza, innovazioni: “A Gennaio si vota, ma non a scatola chiusa. Invierò a tutti i Sindaci un testo da approvare in Giunta. Abbiamo a disposizione alcune risorse che aspettano solo di essere intercettate: sulle Aree interne, nelle quali si trova la Lunigiana, ci sono circa 200 milioni di Euro, ma senza progettualità non c’è speranza di efficientamento del territorio”.