La raccolta firme realizzata in Lunigiana per l’Adroterapia gratuita si è chiusa con la presenza del Presidente Cnao Erminio Borloni ad Aulla, dove si è svolto un Convegno cui hanno partecipato il Direttore medico Francesca Valvo ed il ricercatore Medaustron Roberto Filippini.
Come illustrato da Borloni, se il Ministero della Salute non inserirà la l’Adroterapia nei Lea, tutti i cittadini che non siano residenti in Lombardia ed Emilia Romagna non avranno la garanzia di poter aver accesso alla cura.
In via alternativa potrebbe essere la Regione a decidere di investire nell’Adroterapia: in proposito la risposta negativa dell’Assessore Saccardi merita un approfondimento, che siamo in grado di fornire grazie alla collaborazione del Cnao
L’Adroterapia è una cura per i tumori radio resistenti che utilizza ioni positivi, protoni e neutroni: i vantaggi offerti dall’Adroterapia consistono in una maggior efficacia biologica.
In termini di risultato terapeutico l’Adroterapia assicura effetti non demolitivi, a differenza della radioterapia, su malattie quali neoplasie oculari, condromi e condrosarcomi, meningiomi e tumori pediatrici.
I dati forniti assicurano una percentuale controllo pari al 95% con preservazione dell’occhio nel 90% dei casi, per il retinoblastoma del 100% e per la degenerazione maculare della retina, tipica degli anziani, del 75%.
L’Adroterapia è inoltre utilizzata con buoni risultati, per la zona d’insorgenza dei tumori, per condromi e condrosarcomi, trattabili alla base del cranio e della colonna vertebrale senza terapia demolitive: questi tumori sono difficilmente curabili con la chirurgia convenzionale ed inoltre l’Adroterapia garantisce percentuali di controllo doppie rispetto alla altre cure.
Per i meningiomi l’Adroterapia consente buoni risultati grazie all’elevata selettività spaziale: la base del cranio non rende infatti praticabile la chirurgia tradizionale.
Nei tumori pediatrici infine l’Adroterapia garantisce il risparmio dei tessuti sani.
In Toscana circa 95 persone all’anno potrebbero avere necessità dell’Adroterapia assicurandosi risultati migliori rispetto alla radioterapia, ma non risulta che tutti possano avere accesso al Cnao: la valutazione è infatti discrezionale e molti toscani rinunciano ad un diritto fondamentale.
Saccardi dice che la Toscana ha deciso di non investire in questo campo e di indirizzare i pazienti al Cnao, ma gli accessi al Centro Nazionale Oncologico sono pochissimi nonostante molti ne abbiano bisogno.
La sanità toscana non è la migliore: se l’Assessore ci comunica che 95 toscani non hanno la garanzia di una cura forse sarebbe il caso di rinunciare ai primati.
L’Assessore dovrebbe capire che in ballo ci sono persone che meritano risposte diverse dal “costo elevato della tecnologia”: non chiediamo certo di costruire un Centro di Adroterapia Oncologica in Toscana (ce ne sono quattro nel mondo), ma la garanzia dell’accesso alle cure per i toscani.
Investire per garantire l’Adroterapia costerebbe circa 2 milioni di Euro all’anno: forse non è un problema di costi, ma di volontà, di mondi che concorrono senza considerare che al centro ci sono la persona umana ed il diritto alla vita.
I toscani hanno pagato per un buco di 420 milioni, ma la Regione non trova 2 milioni per curare chi ne ha bisogno: 95 persone all’anno la cui cura costerebbe 24.000 Euro, la stessa cifra di cui si fanno carico Emilia Romagna e Lombardia e che l’Assessore non intende spendere