“31 anni fa veniva barbaramente ucciso sotto casa sua a Napoli Giancarlo Siani. Ucciso dalla camorra per aver svelato un patto, un tradimento di cui solo lui, giovanissimo cronista, si era accorto. Lui e nessun altro. Dissero che era stato ucciso per questioni di donne, tipica calunnia quando non si riesce ad ammettere che il coraggio non appartiene a tutti.
Negli anni tutti lo abbiamo ricordato come un abusivo del giornalismo perché non assunto dal Mattino, il quotidiano per cui scriveva. Sembra che l’assunzione stesse per arrivare, ma hanno fatto prima le pallottole. Piombo che ferma inchiostro.
A Napoli, proprio davanti alla casa di Giancarlo Siani in via Romaniello, è comparso un murale bellissimo. 38 metri di muro: un ricordo che si fa occupazione perenne. Il fratello di Giancarlo Siani, Paolo, una persona splendida che per Napoli fa tantissimo, insieme a “Inward-Osservatorio sulla Creatività Urbana” ha promosso l’opera realizzata da Orticanoodles.
La camorra non si contrasta solo con arresti e tribunali. La camorra si combatte dicendo: questo muro, questa strada, questo palazzo, questa piazza, questa città ci appartengono. Ce li prendiamo, ce ne prendiamo cura e li restituiamo alla bellezza. Quella bellezza che era nel sorriso di Giancarlo Siani.”
Con queste parole Roberto Saviano fa sapere che ORTICANOODLES ha realizzato un murales a Napoli, murales che è simbolo di libertà e partecipazione a cura di quei sintomi che ci trasmettono il degrado e la lontananza dal territorio. Il murales è stato dipinto da Walter e Alita insieme al loro collettivo nel pieno centro della città di Napoli, nel luogo in cui il giovane giornalista Giancarlo Siani è stato ucciso dalla mafia sulla sua Mehari verde.
Walter e Alita sono gli stessi che hanno dato luce alla ex Piazza del Mercato con il murales “Narcisi”, inaugurato il 28 Maggio scorso, con l’aiuto di 40 studenti dell’istituto d’arte F. Palma di Massa. In molti si ricordano il lavoro condiviso di quei giorni che ha portato cittadini e alunni a sentirsi parte di un progetto più ampio di riqualificazione del territorio. La piazza è diventata un qualcosa non di preconfezionato ma simbolo di lavoro condiviso e identità.
La stessa identità che fa dire a Napoli che “quel muro ci appartiene”.
Siamo orgogliosi di poter in qualche modo associare la nostra opera a quella inaugurata in via Romaniello.
Curatore dell’evento Piazza dei Narcisi: Marco Mirko Nani
Assessore Elena Mosti