Sollecitati dai residenti di via Lavello, la Lega Nord ha voluto effettuare un sopralluogo di persona per valutare l’elevato rischio idrogeologico della zona accanto a cui è stato costruito il nuovo depuratore. I lavori di pulizia dell’argine effettuati dal consorzio di bonifica sono stati bloccati all’altezza del campo Rom sito sulla sponda destra del torrente. Da lì in poi, il Vietnam sembra a due passi da noi. Dalle fotografie scattate dal segretario del Carroccio, si evince come le piante invadano il corso d’acqua (tralasciando i rifiuti che fanno capolino tra la vegetazione) fino al piccolo ponte la cui apertura appare troppo stretta per reggere una eventuale piena del Lavello. La signora Paola Del Freo, la cui abitazione si trova nell’immediato dell’argine, esprime tutta la sua preoccupazione, visto e considerato gli ingenti danni subiti nelle precedenti alluvioni, e da mesi continua a chiedere a Sindaco ed enti competenti che intervengano per mettere in sicurezza l’intera zona. La signora, nonostante la sua abitazione confini con un terreno comunale (sul quale è stato costruito il nuovo depuratore, che oltre a scaricare nel Lavello, ha già avuto problemi di funzionamento), si è vista espropriare di parte di terreno di proprietà per la costruzione di una piccola cassa d’espansione nella quale far confluire un canale di raccolta di acque piovane che si riversa nel Lavello attraverso un sistema di pompe idrauliche. Cosa c’è che non va? Le pompe sono collegate alla centralina del depuratore, e come è già successo, quando il livello del Lavello si alza, salta la centralina e le pompe smettono di funzionare con il risultato, scontato, di allagamenti! “Insomma” spiega Iacopetti, ” gli abitanti della zona continuano a vivere nell’incubo di ritrovarsi prigionieri di fango ed acqua (piccolo appunto: gli scarichi della Ex Rumianca confluivano nel Lavello, e la bonifica è ancora ferma nonostante la Syndial, subentrata alla Rumianca, faccia parte del gruppo Enel e la zona faccia ancora parte del Sin, quindi di competenza del Ministero dell’Ambiente)”. La signora Del Freo parla di un “rimbalzo di responsabilità da un ente all’altro” e del fatto che “del milione di euro promesso dal Sindaco per il rifacimento dell’argine e del ponte, ancora, non vi sia traccia. Come tutti gli altri residenti, ci sentiamo abbandonati e presi in giro.” Certo è che, a parte una potatina qua e un ramo tolto di là, nulla è stato fatto e la Lega Nord sollecita l’amministrazione a battere i pugni più forte nei tavoli del Consorzio di Bonifica e della Regione Toscana, perché la prevenzione e la sicurezza dei cittadini vengono prima di un Patto di stabilità che vincola nelle spese le amministrazioni locali. In un paese federale, questi rimbalzi e questi vincoli non esisterebbero. Se il territorio potesse trattenere le tasse dei cittadini ed usarle per le emergenze, eliminando gli sprechi e riducendo i trasferimenti (regali…) a chi amministra male il proprio territorio, inserendo il reato di responsabilità politica (da punire con l’incandidabilità) per chi utilizza in maniera sconsiderata i soldi pubblici, allora forse…forse, questo paese sarebbe migliore”.
Massa. La Lega: “Residenti di Via Lavello in rivolta”.
Davide Simone
Aquilano residente in Toscana, è giornalista iscritto all’ Albo, storiografo e consulente di comunicazione politica. Collabora da anni con numerose testate generaliste ed è cofondatore di quotidianoapuano-www.ilsitodimassacarrara.it, il primo quotidiano on line generalista della storia apuana.