Leggiamo che in questi giorni la problematica ambientale è divenuta il cavallo di battaglia di insospettabili. Sarà il valore mediatico delle grandi città, ma anche a Massa si scopre il problema delle polveri, il problema del traffico pesante. Da anni gli ambientalisti mettono il dito su questa piaga, ma nelle migliori delle ipotesi si sono sentiti accusare di essere contro il benessere economico della collettività. Vecchia storia, che purtroppo ancora oggi stiamo pagando. Come Rifondazione Comunista, e nello specifico in questa amministrazione, abbiamo sollevato da molto tempo il problema del traffico poco controllato dei camion delle cave, delle condizioni proibitive in cui sono costrette a vivere diverse famiglie lungo via Dorsale, delle condizioni di ambientali del Fiume Frigido, della necessità di salvaguardare le nostre preziose e uniche sorgenti. Ci siamo fatti carico, in tempi non sospetti, di dare voce a chi questo disagio lo subisce tutti i giorni, di dare voce a chi ha conosciuto il dramma di malattie incurabili dovute proprio alla poca salubrità dell’aria.
Scopriamo oggi che il campo ambientalista è improvvisamente esploso, si è allargato in modo esponenziale: si scopre sensibile al problema la stessa associazione industriali che critica, anche sul tema traffico pesante e pericolo per l’ambiente, la nuova concessione portuale. Dimentica però che la solita sensibilità non l’ha dimostrata per la questione cave Walton al Sagro, appellandosi invece alla necessità di fare impresa. Scopriamo sensibili parti politiche che hanno sempre criticato l’ “utopica visione ambientalista” del mondo, quasi con scherno, mettendo sempre davanti a tutto il mito del progresso. Oggi si scoprono improvvisamente, e dico anche strumentalmente, i costi sociali delle attività produttive, i danni alla salute che possono fare le polveri: varrebbe la pena ricordare che dal 2005 esiste una direttiva a livello provinciale, percepita dai comuni di Massa e di Carrara, in accordo con tutte le parti sociali, sul contenimento delle polveri e che nessuno si è ben guardato di fare rispettare; oggi si invoca il controllo tramite le centraline di controllo della qualità dell’aria quando negli anni passati la Regione ci ha tolto 4 delle 5 centraline di controllo presenti nella nostra provincia, ripristinandone recentemente solo una mobile i cui dati però non sono visibili, senza che nessuno fiatasse, accettando silenziosamente le decisioni Fiorentine.
Stesse decisioni che oggi vedono il Frigido monitorato da una sola centralina a poche centinaia di metri dalla sorgente, mentre il resto del fiume non ha alcun controllo, se non le verifiche triennali dovute per legge e che regolarmente lo battezzano come fiume inquinato. Queste decisioni Regionali anche oggi ci vedono perdenti e provincia di ultima serie: viene annunciato un aumento delle centraline di controllo della qualità dell’aria a livello regionale e delle nuove nessuna è prevista nella Provincia di Massa Carrara. Ma le priorità dei nostri rappresentanti territoriali, almeno fino a ieri erano altre. Intanto siamo sul podio Regionale per tumori. Come partito terremo la barra dritta sul tema salute e ambiente, lo abbiamo fatto con interpellanze specifiche e con la sensibilizzazione sulla stampa: lo continueremo a fare. Avremo anche l’occasione per capire quanto sia strumentale tutto questo interesse per l’ambiente o quanto sia vero cambiamento di vento. Resistere sull’idea concreta di un modello di società veramente ecosostenibile oggi non è più un’opzione, è l’ultima spiaggia per tutti.
Rifondazione Comunista Sinistra per Massa