Alcune famiglie ci hanno segnalato lo ‘spettacolo’ teatrale ‘Cenerentolo’ che andrà in scena al Teatro Guglielmi mercoledì 27 aprile, età consigliata dai tre anni in su. L’iniziativa per, almeno, un plesso della scuola dell’Infanzia del nostro territorio, è facoltativa al prezzo di 5 euro. È possibile che per educare al rispetto o alla non discriminazione si debba usare l’ideologia? È concepibile che vengano propinati a bambini di tre anni spettacoli teatrali in cui sono rappresentate parodie delle fiabe che da generazioni vengono raccontate, senza danno, a milioni di bambini, dove, oggi, nelle nuove versioni, il tradizionale ruolo di principi e principesse è intercambiabile?
Questo invece accade anche nelle nostre scuole dell’infanzia a Massa, ove, a bambini di tre anni, viene proposto di partecipare a
rappresentazioni teatrali di favole ove Cenerentola diventa Cenerentolo , il principe diventa principessa. Il tutto a soli 5
euro….Ma siamo sicuri che attraverso tali sciocchezze, absit iniuria verbis, si voglia educare al rispetto, alla pari dignità tra l’uomo e la donna? Non credo che nelle nostre case nessuno si scandalizzi se il padre aiuta la madre nelle occupazioni domestiche o se i figli facciano altrettanto. Questo è la normalità di persone che quando andavano all’asilo (allora si chiama così) hanno ascoltato raccontare la favola di Cenerentola e non di Cenerentolo.
Il genere di spettacoli che, al contrario, in questa strana epoca, vengono proposti ai nostri bambini ha la sottile pretesa di ammantare di contenuti educativi ciò che, già nella presentazione, appare come la solita propaganda filo gender a buon mercato che rischia di far passare l’idea, profondamente sbagliata che non c’è differenza tra maschio e femmina, che quindi il genere maschile o femminile non sono un dato di fatto, un dato di natura ma una scelta indifferente del
singolo.
A pensar male si fa peccato ma spesso si indovina, diceva uno che di peccati sembrava essere esperto. Se è così noi ci opponiamo a questa nuova cultura, vogliamo il diritto di essere fuori moda, di educare i bambini secondo un progetto formativo scelto dai genitori e non dalla nuova ideologia ufficiale del gender. Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale e’ senza se e senza ma a difesa della nostra millenaria Civiltà Romana e Cristiana, della famiglia formata da un uomo e da una donna, laicamente a difesa del buon senso. È anche per questo che il 30 gennaio saremo in piazza, a Roma, in difesa di questi valori accanto ed insieme a tante italiane ed italiani ‘retrogradi’ come noi.
I dirigenti di Fratelli d’Italia -An
Alessandro Amorese, Marco Guidi e Umberto Zangani