Massa, contrariamente a molte altre città, almeno quelle capoluogo di provincia, è tra le meno alberate. Dal dopoguerra ad oggi pochi sono i nuovi viali che sono stati alberati (per esempio via Carducci avrebbe potuto esserlo). Non se ne è approfittato neppure in occasione delle annuali giornate novembrine dedicate agli alberi, una festa che ha perso molto del suo importante significato e che invece dovrebbe essere resa obbligatoria nelle scuole di ogni ordine e grado e in tutte le classi, ma tant’è.
Il fatto grave è che quel poco che abbiamo è decisamente trascurato, e quando dico trascurato uso un eufemismo. In viale Democrazia, 8 sono le aiuole che gridano vendetta e supplicano da troppo tempo il proprio albero, 4 quelle in viale Puccini, 11 in via Turati, 11 in via Marchetti, 10 in via Fantoni, 32 in via Martini e non si contano quelle lungo il viale Roma.
Non parliamo poi della marina: via Paolo Ferrari ne è un triste esempio. All’incuria si aggiunge l’avversa natura. Il famigerato punteruolo rosso ha inesorabilmente colpito la quasi totalità delle palme delle piazze Garibaldi e Stazione e temiamo che l’ intervento di incappucciatura al quale sono state sottoposte non produrrà gli effetti sperati. Tra l’altro alcune di esse , col tempo e col vento, si sono pericolosamente inclinate mettendo a rischio l’incolumità di chi utilizzi le panchine sottostanti.
Meglio sarebbe forse pensare di sostituirle con una alberatura che renda le piazze più colorate e più odorose nel periodo primaverile della fioritura e pensiamo ad esempio alle piante di mimosa o di oleandro o di robinia.
E a proposito di verde cogliamo l’occasione per sollecitare l’Amministrazione Comunale a disporre un’ordinanza che obblighi i proprietari alla cimatura degli alberi ad alto fusto che hanno trasformato il Belvedere di san Carlo in un Mezzobelvedere occludendo alla vista il panorama di levante della nostra città e contravvenendo al decreto Urbani che prevede la salvaguardia dei cosi detti cannocchiali panoramici. Sogni ? ma a noi piace sognare….. e a proposito di sogni perché non sostituire il platano nell’aiuola di San Francesco con una bella pianta di ulivo e provvedere alla rimozione dell’alberello nato sul tetto del teatro Guglielmi prima che, cadendo, non capiti in testa a qualche malcapitato?
Franco Frediani