Un quarto di secolo fa i radicali avevano individuato, fra i tanti, un obiettivo particolarmente chiaro: un sistema elettorale maggioritario che portasse ad un bipartitismo maturo, con partiti davvero democratici, inclusivi, che funzionassero come un coro a più voci che trova la sintesi più alta per il bene del Paese.
Sappiamo che in questi 25 anni la partitocrazia ha ostacolato in ogni modo questo percorso, senza neppure restituirci quell’originario proporzionale puro, che con tutti i suoi difetti aveva almeno una sua coerenza.
Così il sistema è sprofondato nella sua più grave crisi. Certamente il PD attraversa un momento difficile, ma se fosse la crisi di un solo partito non ci spiegheremmo perché proprio adesso, proprio dopo governi che hanno comunque realizzato riforme importanti, e non ci spiegheremmo neppure i comportamenti così balbettanti dei vincitori.
Noi riteniamo che questa non sia la crisi di un partito, ma dell’intero sistema. E che la situazione sia particolarmente pericolosa.
Riteniamo però che proprio dalla crisi più profonda possa prendere le mosse un cammino nuovo che ci porti a realizzare finalmente quanto auspicato 25 anni fa e palesato con la presentazione di una “Lista Pannella per il Partito Democratico”. Se il PD ha rinunciato alla sua vocazione maggioritaria, noi vogliamo riproporla con forza, unita alla nostra idea di Partito che non esclude nessuno, non marginalizza, non ignora, ma è capace di ascoltare, fare sintesi e prendere decisioni.
Per questo noi Radicali apuani abbiamo scelto di schierarci questa volta col PD.
Alessia Giacobbi e Carlo Del Nero sono candidati come Radicali esponenti dell’Associazione ALTernativa RAdicale, nella lista del Partito Democratico.
Il PD dovrà cambiare, noi stessi dovremo cambiare, ma senza rinunciare ai nostri obiettivi e ai nostri ideali. Ci auguriamo che altrettanto possano fare tutte quelle forze che si ritengono appartenenti al centro sinistra, quelle forze che non possono né vogliono rinunciare alla loro identità, ma possono invece valorizzarla all’interno di una struttura nuova, più forte e competitiva.
Le elezioni del 10 giugno sono certo amministrative, ma un risultato utile di questa proposta andrebbe ben al di là dei confini comunali, di questo ne siamo convinti, e potrebbe essere un esempio da seguire.
Ci illudiamo? No, siamo consapevoli che la scommessa è rischiosa, ma sappiamo anche che ogni altra alternativa non è che il prolungamento dell’agonia di un Paese.
Quindi da Radicali non possiamo far altro che investire sul nostro essere speranza.