Questa mattina sono stato invitato dal Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria Sappe, a partecipare come consigliere comunale in una assemblea sindacale aperta a tutto il personale di Polizia Penitenziaria tra i punti dell’ordine del giorno: problemi attuali della Casa di Reclusione di Massa.
Ringrazio i segretari del Sappe Pasquale Tutino e Luca Toscano per l’invito, un ringraziamento a tutto il personale di Polizia Penitenziaria per l’accoglienza.
Da questa assemblea sono emerse situazioni a dir poco raccapriccianti: è dal mese di marzo che l’istituto massese è assegnato (spero in via provvisoria) a un direttore che è presente in Istituto due giorni alla settimana facendo da spola tra questa struttura Penitenziaria e quella di Arezzo; la gestione del personale è approssimativa, tanto è vero che qualche settimana fa nel turno notturno sono state impiegate 4/5 unità per il controllo del doppio dei reparti con una media di circa 200 detenuti; il Personale denuncia la non applicazione del PIL Protocollo Intesa Locale, sottoscritto dalle organizzazioni sindacali in sede di contrattazione; la carenza di organico e la mal gestione del medesimo, possono innescare situazioni imbarazzanti per la sicurezza interna dell’istituto che può ripercuotersi anche all’esterno, come la mancanza di sorveglianza sul personale esterno addetto all’insegnamento nei corsi di formazione per i detenuti.
L’istituto del trattamento Penitenziario, il recupero del reo non deve assolutamente scontrarsi su l’ordine e la sicurezza nelle case di pena, due elementi questi essenziali per il buon andamento dell’Istituto.
Gli eventi critici sono aumentati, il personale in servizio lamenta di trovarsi giornalmente a gestire detenuti con molteplici problemi anche di personalità, un istituto come quello di Massa con priorità trattamentale, dove fino a qualche mese fa era proclamato il fiore all’occhiello della Regione Toscana, è divenuto la pattumiera della Regione, dove i detenuti che creano problemi in altri istituti, vengono trasferiti in quel di Massa, danneggiando tutti quei reclusi che stanno espiando la loro pena affidandosi alle linee trattamentali esistenti nell’Istituto, forse gli uffici del Provveditorato di Firenze dimenticano che l’Istituto Massese ha una sua storia, detenuti che lavorano, corsi di formazione in atto, tra qualche giorno inizio dei corsi scolastici, questo significa che determinati soggetti reclusi dovrebbero essere destinati in circuiti carceri che abbiano percorsi diversi di trattamento.
La cosa più buffa è che viene proposta la sorveglianza dinamica quando c’è una sala regia terminata da anni, mai messa in funzione, con un impianto di allarme antintrusione che non si capisce bene se è funzionante oppure no, tutto questo a discapito del personale di Polizia Penitenziaria che giornalmente con responsabilità, abnegazione e senso del dovere espleta il proprio dovere con l’unico obbiettivo, la speranza che qualcosa dovrà pur cambiare.
Scriverò personalmente al Signor Prefetto di Massa Carrara al Provveditore Regionale, parlerò con il Sindaco Francesco Persiani, il carcere è un quartiere della città, essendo tale, va gestito non tralasciando la sicurezza del personale tutto che lavora all’interno di questo quartiere.
Il consigliere Comunale
Antonio Cofrancesco