Abbiamo letto non senza stupore, la rancorosa e inusitata presa di posizione di Giacomo Bugliani e Martina Nardi nei confronti sia del PD apuano che del Sindaco Volpi.
Uno stupore originato soprattutto da Giacomo Bugliani, per le responsabilità che ha e le ambizioni che coltiva. Per Martina Nardi è diverso, essendo universalmente noto che cosiccome per tutti i trasformisti, il PD per lei è solo un ” bivacco” da cui muovere per sostenere la “propria carriera” con prebende e poltrone. Per Bugliani invece, si pongono maggiori responsabilità:
Comprendiamo che la formazione di una Giunta di Centrosinistra che tiene saldo il rapporto a sinistra possa essere da lui vissuta come una sconfitta politica, visto che egli si è posto come referente locale del “Partito della Nazione”, lo strano aggeggio politico che mentre dovrebbe liquidare il PD e la Sinistra Democratica in Italia, vorrebbe mettere insieme il Nuovo che avanza …. Verdini, Alfano, Bondi, Barani & Co e che vorrebbe sostituire la partecipazione Democratica dei cittadini attraverso partiti trasparenti, con comitati elettorali permanenti e notabilato in salsa ottocentesca e indubbiamente coglie nel segno che il rilancio del centrosinistra costituisce per tale progetto una battuta da arresto.
Comprendiamo anche che su tale progetto egli abbia ricevuto voti anche al di fuori del perimetro del centrosinistra e che oggi cominciano a presentargli il conto e che spiega il nervosismo e il rancore che emerge dalla posizione assunta, ma in questo modo egli apre ad un’altra contraddizione quella tra l’essere l’unico rappresentante della Provincia in Regione e la necessità di dover rappresentare anche soggetti che il partito della Nazione esclude dalla rappresentanza quali Sindacati, associazione di categoria ecc che anch’essi cominciano a chiedere riscontri. Allo stesso modo è lampante la contraddizione tra l’essere l’unico rappresentante in Provincia per tutti i Comuni e proseguire nell’essere consigliere fantasma a Massa tenendo insieme “alla faccia del nuovo che avanza “ poltrone che per loro natura sono contraddittorie essendo diversa la missione dei due istituti.
Ecco perché forse il consigliere Bugliani è andato oltre il bivio che gli si presentava:
tra rappresentare il nostro territorio nelle sue sensibilità democratiche o quello di un coacervo di interesse o ambizioni lontani dal bene comune.
Per questo è opportuno che egli rifletta su la strada migliore da percorrere.
Certamente questa non è data da un eterna campagna elettorale fatta di slogan e parole prive di un significato reale, pronunciate con atteggiamento profetico e prive di un legame con la realtà.
La strada, da intraprendere al contrario è quella dell’umiltà, del pensiero, dell’ascolto e della collaborazione con la piena assunzione di responsabilità.
Con il Sindaco di Massa e la Giunta il consigliere regionale deve collaborare chiedendogli cosa possa fare per la città che il sindaco rappresenta, ponendosi al servizio della nostra comunità, senza per questo rinunciare alle sue idee ma mettendole al servizio del dibattito pubblico.
Allo stesso modo per quanto riguarda il partito egli deve avere chiaro che nessuno dotato di spina dorsale accetterà mai logiche di sudditanza da chicchessia, al contrario ciò che gli si chiede e si chiederà al consigliere Regionale sarà quello di svolgere una funzione di rappresentanza rispetto ai bisogni e alle speranze che il partito interpreta collaborando con tutti gli iscritti e gli elettori per costruire una politica che realmente aiuti la nostra città a realizzare i propri obbiettivi ed aspirazioni.
Un primo segnale è dato dall’accoglimento dell’invito che il partito gli ha rivolto di collaborare negli organismi dirigenti per meglio definire la nostra politica sul territorio, ma soprattutto per non fuggire dalle proprie responsabilità.
HIC RHODUS HIC SALTA !
Adriano Tongiani
Segretario PD Comune di Massa