Nella prestigiosa cornice di Villa Cuturi a Marina di Massa, il 29 luglio alle ore 21, si terrà la cerimonia de L’Obelisco città di Massa 2016, un premio ideato da Franco Frediani e da subito condiviso e sponsorizzato dall’Amministrazione Comunale. Diventato ormai un appuntamento fisso nell’estate massese ha come obiettivo primario quello di esprimere la riconoscenza di un’intera comunità nei confronti di un concittadino che ha contribuito a illustrare il nome della nostra città. Dopo due grandi maestri come Piero Faleni e Alberto Andreani, quest’anno il premio è attribuito ad un artista già molto affermato e ancora decisamente giovane come Giorgio Giuseppini, cantante lirico che, dopo il battesimo alla Scala, ha calcato i più importanti teatri del mondo, dagli Stati Uniti al Giappone, dal Messico alla Cina, sì che potremo definirlo ambasciatore del nostro bel canto. Il suo prestigioso curriculum lo rende un interprete di grande rilievo della straordinaria tradizione musicale italiana, di cui anche Massa è partecipe, e contribuisce a rendere la breve storia dell’Obelisco ancora più significativa. Il bagaglio di esperienze e conoscenze accumulato da Giuseppini in tutti questi anni è tale che ci auguriamo vederlo quanto prima al servizio della città, non potremo che guadagnarci in prestigio e reputazione.
A presentare la serata il conduttore Fabio Cristiani. Dopo la proiezione di una video intervista, realizzata dallo stesso Frediani e dall’operatore Fabio Aiazzi dello studio Media Live, Giorgio Giuseppini, accompagnato al pianoforte dal maestro Pietro Mariani si esibirà in alcune performances canore.
Biografia
Giorgio Giuseppini è nato a Massa il 23 giugno del 1959, primogenito di due figli maschi, da Giuseppe e Luisa Foti. Dopo aver frequentato il Liceo Classico Pellegrino Rossi ottiene il diploma ma la sua aspirazione è quella di servire lo Stato ed arruolarsi nell’Arma dei Carabinieri. Si iscrive pertanto all’Accademia Militare di Modena dove frequenta il corso Ufficiali. Superati brillantemente gli esami gli è però negato l’accesso all’Arma per sopraggiunto numero chiuso mentre avrebbe possibilità di far carriera nell’Esercito. Deluso e non interessato a tale prospettiva, torna in seno alla famiglia. Il canto, una sua grande passione, lo porta a frequentare la Corale Guglielmi allora diretta dal Padre Cappuccino Paolino Bertuccelli ed è così che ha la possibilità di far udire la sua voce, una voce di grande bellezza che convince la zia, una cantante lirica mezzosoprano, a spronarlo verso il canto, in questo secondata anche da Giuseppe, il padre di Giorgio. Da qui la decisione di iscriverlo al Conservatorio di Firenze. E sarà la svolta della vita che il mancato carabiniere, avrebbe invece immaginato oltre oceano, in Australia, meta allora di tanti italiani che là avevano trovato fortuna. Dopo il periodo fiorentino, sempre sotto l’ala protettrice della zia, Giorgio prosegue il suo perfezionamento artistico incerto se specializzarsi in baritono o in un basso. Dieci anni di studi e di prove tanti per decidere che sarà quest’ultima la sua specializzazione. Alla bellezza della voce aggiunge una tecnica eccellente anche grazie alla guida e ai consigli di Carlo Badioli e Aldo Protti, cantanti lirici di grande esperienza e del maestro Vittorio Rosetta. A 33 anni, nel 1991, dopo aver vinto la prima edizione del Concorso internazionale di canto di Loano, il debutto nel Teatro Cavour di Imperia nel ruolo del Conte nelle Nozze di Figaro. Da qui il salto qualitativo al Teatro alla Scala di Milano nel Don Carlo interpretato da Pavarotti con la regia di Riccardo Muti la cui conoscenza lo formerà artisticamente e lo farà crescere nella carriera. Legato alla Scala resterà per 17 anni in un susseguirsi di interpretazioni in differenti ruoli in opere di Verdi, Bellini e Donizetti, il così detto bel canto italiano. Tra alterne vicende, subirà anche alcuni periodi di stop dovuti a fastidiosi problemi vocali, Giuseppini avrà modo di calcare alcuni tra i palcoscenici più prestigiosi del mondo quali il Covent Garden di Londra, il Thèatre du Chatelet di Parigi, lo Staatsoper di Berlino, il Metropolitan di NewYork e molti altri, anche se spesso in “copertura” dei grandi cantanti dell’epoca. Per i non addetti ai lavori “ copertura” significa essere a disposizione per l’eventuale sostituzione in caso di impedimento del cantante protagonista. Il 18 dicembre 2010 segna un’altra tappa importante della sua carriera, avviene infatti che deve sostituire nel Don Carlo, Ferruccio Furlanetto, un basso di fama internazionale impossibilitato a recitare. L’interpretazione gli varrà il consenso della critica internazionale e il New York Times lo recensirà come “valid professional (valido professionista)”. Con la compagnia del Metropolitan andrà in tournèe a Tokio in Giappone per poi tornare in Italia dove l’Arena di Verona lo scrittura per sei stagioni consecutive. Qui interpreterà Ramfis nell’Aida diretta da Placido Domingo, Ferrando nel Trovatore regia di Franco Zeffirelli e Frère Laurent in Giulietta e Romeo regia di Francesco Micheli . Tra un’opera e l’altra trova il modo di calcare anche i palcoscenici dell’Oper Frankfurt (Filippo II del Don Carlos), del Thèatre des Champs-Elisées (Don Basilio nel Barbiere di Siviglia) , la Royal Opera House di Muscat (Timur nella Turandot e Banco nel Macbeth). E’ del 2015 invece una importante tourné in Cina. Il National Centre For The Performing Arts di Beijing lo vede impegnato nel ruolo di Ramfis nell’Aida diretta da Zubin Mehta e nell’Alvise Badoero nella Gioconda diretta da Daniel Oren. In Italia all’Opera di Firenze interpreta Sparafucile nel Rigoletto diretto da Zubin Mehta. Una vita, quella di Giorgio, in giro per il mondo tra jet-lag che gli creano non pochi fastidi, ma resta forte il legame con Massa, la sua città natale dove tutt’ora risiedono gli amati genitori. Un sogno nel cassetto quello di vedere finalmente rappresentata al Teatro Guglielmi un’opera lirica di livello e richiamo nazionale. Giorgio naturalmente sul palcoscenico.