E’ notizia di questi giorni che il 2 maggio la Commissione Parlamentare di Inchiesta sugli Infortuni sui luoghi di lavoro farà visita alle nostre cave. Un piccolo passo in avanti, necessario affinché le istituzioni conoscano meglio la realtà delle cave e i rischi che i nostri cavatori corrono, dall’estrazione di un blocco fino alla sua lavorazione, passando per il suo trasporto. Un lavoro, quello del cavatore, difficile, faticoso e molto usurante. Un lavoro che necessita di continua prevenzione e di continui controlli affinché gli standard di sicurezza siano rispettati. Nella nostra città e, per inciso, nella nostra provincia, ogni giorno si consuma un dramma: molto spesso si tratta di lavoratori feriti, ma altre volte gli incidenti sono ben più gravi e, purtroppo, mortali. Dal 2010 gli incidenti gravi non sono stati pochi, senza contare gli anni precedenti: 5 incidenti nel 2010, di cui uno mortale; 3 incidenti nel 2011; 6 incidenti nel 2012, di cui uno mortale; 3 incidenti nel 2013 e altri 3 nel 2014; 11 incidenti nel 2015, di cui 3 mortali. E il 2016, come ben sappiamo, non è iniziato diversamente con l’incidente mortale di giovedì. Appare evidente, da anni, l’opportunità dell’istituzione della Commissione di Inchiesta che lavori in sinergia e che sia una spinta vigorosa per tutti gli enti interessati al fine di stabilire misure, procedure e responsabilità realmente efficaci ed in grado di dare un risposta al grido di dolore che oggi si alza da Carrara. Non si doveva attendere l’ennesima tragedia, oltre alle precedenti, le istituzioni da tempo erano nelle condizioni di prendere atto dell’ineludibilità di un approfondimento serio e di un monitoraggio costante sul settore lapideo anche dal punto di vista della sicurezza sui luoghi di lavoro. Fin dalla 2° seduta della Commissione Parlamentare di Inchiesta sugli Infortuni sui luoghi di lavoro, riunitasi il 16 settembre del 2014, la nostra concittadina Sara Paglini, senatrice del MoVimento 5 Stelle e membro della Commissione, sottolineava “la necessità di effettuare adeguati approfondimenti rispetto al settore delle cave estrattive, ricordando un recente infortunio mortale avvenuto a Massa – Carrara nello svolgimento di tale attività produttiva”. Riteniamo che le problematiche delle cave di marmo, per l’importanza che rivestono non solo dal punto di vista economico, sociale, culturale ed ambientale per la nostra città, siano affrontate da oggi con la massima attenzione e solerzia da parte delle istituzioni tutte, perché non possiamo permetterci il lusso di perdere altro tempo, è già troppo tardi.
Il resoconto citato del presente comunicato è visualizzabile all’indirizzo: http://bit.ly/ResocontoSenato