Dagli anni ’80 il nostro debito pubblico cresce in maniera inarrestabile. Ad ha sfiorato la cifra stratosferica di 2.215 miliardi di euro. Un macigno che pesa su ogni italiano, neonati compresi, per 36.500 euro. Nonostante anni di politiche governative fatte di tagli e privatizzazioni, il problema sembra non trovare una soluzione. Una campagna mediatica martellante indica, ormai da anni, proprio in questo enorme debito la causa della crisi che stiamo attraversando: la peggiore nella storia del nostro paese. E’ chiaro abbiamo vissuto, sperperando, sopra le nostre possibilità. Siamo, è evidente, delle inguaribili cicale del sud, anzi dei maiali, dei PIGS.
La strada che ci viene indicata dalle autorità europee e dagli economisti mainstream è quella di una giusta e severa austerità. Dobbiamo rimediare alle nostre colpe con tagli, privatizzazioni e tasse.
Ma questo tipo di analisi storico-economica con relativa cura è giusta?
Il nostro debito pubblico è veramente un problema così grande? Oppure viene utilizzato, arbitrariamente, come pretesto per giustificare un pianificato azzeramento dello stato sociale?
MoVimento 5 Stelle