L’Italia è parte del G7/G8, una delle prime tre economie dell’UE, un membro del NATO QUINT e del Big Four, il Paese più influente al mondo dal punto di vista culturale, tra i primi 10 (circa) come spese militari (rientra nel nuclear sharing) ed ha fortissimi legami, anche di natura economica e commerciale, con la Russia (dal XIX secolo).
“Least of the Great Powers”, non è la Cina, gli USA e nemmeno il Regno Unito, ma ne consegue abbia comunque un ruolo fondamentale, pure nello scacchiere ucraino, com’è ovvio che Luigi Di Maio non porterà avanti nessuna proposta che non sia stata prima concordata con tecnici e consulenti (e noi abbiamo una tradizione diplomatica di primo livello).
Ora, certe ironie (autolesionistiche) vanno bene per una chiacchierata da bar, meno se si ha l’ambizione di intavolare una discussione seria in termini seri. Parlare di geopolitica non è obbligatorio, come non era obbligatorio parlare di virus.