Il Parco delle Alpi Apuane non cessa mai di stupirci. Apprendiamo che in data 15 ottobre 2015 si è svolto presso gli uffici della Presidenza della Provincia di Massa Carrara un incontro dove erano presenti Alberto Putamorsi , Presidente del Parco , Narciso Buffoni , Presidente della Provincia , Angelo Zubbani , Sindaco del Comune di Carrara e Paolo Grassi, Sindaco del Comune di Fivizzano , i quali hanno unanimemente concordato di dare mandato al Parco delle Alpi Apuane di provvedere ad esplorare ed elaborare (a livello di studio di fattibilità’ e tramite la struttura dell’Ente Parco e per le competenze autorizzative in capo a tale Ente), quelle che potrebbero apparire quali soluzioni tecniche più idonee per risolvere, per quanto possibile, le problematiche legate alla viabilità’ per i siti estrattivi nel Comune di Fivizzano e Fosdinovo.
Difficile non pensare che l’oggetto principale di tale insolita delega al Parco sia stata la Cava Castelbaito Fratteta , sito estrattivo di bassa resa che produce perlopiù detriti, localizzato nel Comune di Fivizzano, per la quale in data 6 ottobre scorso il Parco aveva negato l’installazione del frantoio mobile adducendo come motivazione: “l’insostenibilità dal punto di vista del traffico veicolare prodotto dall’utilizzo del frantoio mobile, in quanto la viabilità provinciale di accesso ai bacini estrattivi del Monte Sagro e del Monte Borla non consente ad oggi alcun passaggio di veicoli pesanti”.
La cava continua a escavare e ad accumulare detriti, in violazione delle norme di sicurezza, ambientali e paesaggistiche, malgrado ARPAT, avesse chiesto in Conferenza dei Servizi e al Parco , che in data 29 ottobre 2014 aveva autorizzato la variante al piano di coltivazione , il monitoraggio e la rendicontazione semestrale delle quantità di detrito allontanato.
Per questo troviamo assurdo che il Parco si incarichi di redarre un progetto di fattibilità su come trasportare i detriti da una cava che non ha strade di accesso: non compete a un Parco trovare soluzioni a una situazione già’ dichiarata dallo stesso Ente insostenibile e ci chiediamo come può un Ente essere contemporaneamente presentatore del progetto e preposto all’autorizzazione del medesimo. Ci chiediamo, inoltre , quale sarà l’ ufficio tecnico del Parco, ( e quali risorse economiche utilizzerà ), che si prenderà carico di questa problematica che inerisce del tutto alla sfera privata del concessionario della cava.
Più di una volta abbiamo rimarcato l’inadeguatezza dell’azione del Parco delle Alpi Apuane in termini di tutela dell’area protetta, sviluppo sostenibile e promozione turistica , ma con questa delega a trovare soluzioni tecniche al trasporto dei detriti di una cava, pensiamo che il Parco abbia raggiunto un primato di cui vergognarsi.
Per il Presidente
Rosalba Lepore
Italia Nostra
Sez.Massa Montignoso