Ripristinare definitivamente la presenza dell’infermiere h24 sull’Auto Medica e tornare presso la sede originaria per offrire un servizio di Primo Soccorso di qualità più elevata e in sicurezza per la cittadinanza.
Queste le richieste dei Sindaci della bassa Lunigiana a Maria Teresa De Lauretis, Direttore Generale dell’Asl Toscana Nord Ovest: “Spero che almeno su questo ci sia unità – afferma il Sindaco di Tresana – e che De Lauretis ci ascolti”.
Una situazione, quella del PET, ormai insostenibile: “Il Punto di Emergenza Terrritoriale di Aulla è costituito da un’auto medica con infermiere-autista e medico in analogia con i PET di Fivizzano e Pontremoli. Tale postazione così configurata è attiva h24 ed è la postazione a più alta intensità di tutta la Lunigiana, superando, per numero di interventi, i PET di Pontremoli e Fivizzano considerati insieme. Tra l’altro la modifica dell’assetto del PET di Aulla ha condotto ad un ulteriore innalzamento del numero di interventi sia urbani che extraurbani”.
Dati incontrovertibili: “Contrariamente a Fivizzano e a Pontremoli, che sono dotati di un presidio ospedaliero, il PET di Aulla è obbligato, se si rende necessario il ricovero, a centralizzare il paziente bisognoso di accertamenti o di cure/referti in un ospedale, quindi a trasportare l’infortunato presso i presidi ospedalieri lunigianesi (sempre più raramente) e l’Ospedale Apuano”:
Numeri importanti per un territorio vasto: “Il PET di Aulla copre il servizio di Emergenza per un territorio con un numero di abitanti che è di circa 20-25 000 (l’intera popolazione della Lunigiana è di circa 50.000 abitanti) distribuiti nei Comuni e nelle località di: Aulla, Podenzana, Montedivalli, Albiano, Pallerone, Sericciolo, Terrarossa, Licciana Nardi, Tresana, Comano. Villafranca e Bagnone sono equidistanti sia dal PET di Aulla e da quello di Pontremoli e spesso richiedono l’intervento di Aulla. Il PET di Aulla è competente ad assicurare l’emergenza sull’autostrada A15 della Cisa sia nel tratto verso nord, sia nel tratto verso sud”.
Nessun Ospedale, ma molte emergenze: “Aulla è priva di Ospedali, con il conseguente obbligo a centralizzare in Ospedali che distano circa un’ora, fin dall’inizio il PET era stato dotato di un altro medico, che gestiva il Punto di Primo Soccorso per patologie di bassa gravità insieme al personale dell’automedica (medico e infermiere) e, coadiuvato da una ambulanza con soccorritori le emergenza in autostrada e Aulla centro. Quando il personale dell’automedica era impegnato in emergenza, poteva affrontare un secondo intervento (cosa non improbabile dato il lungo tempo durante il quale il personale dell’auto medica è impegnato), in piena autonomia”.
Finchè l’Asl non decise di cambiare: “Inspiegabilmente, alla fine del 2013, l’Azienda prese la decisione di fare a meno dell’infermiere nel turno notturno. Tale scelta ebbe come conseguenza un netto peggioramento del servizio in quanto abbandonava il medico da solo, la notte, a gestire emergenze di ogni tipo con il solo aiuto di soccorritori non professionisti, con tutto quello che ne poteva conseguire. La Pubblica Assistenza Croce Bianca di Aulla, nel tentativo di far fronte a questa situazione arrivò al punto di assumere due infermieri a contratto i quali, tuttavia, non erano autorizzati ad operare se non come semplici soccorritori essendo degli operatori privati e non infermieri ASL. La figura dell’infermiere in turno h24 è stata poi reintrodotta nel marzo 2015 dalla Regione grazie ad un progetto di medicina territoriale per il quale è stata richiesta l’impropria collaborazione degli infermieri del 118. Questo ha portato allo spostamento del PET dalla Pubblica Assistenza di Aulla alla Casa della Salute, sede assolutamente inadeguata e insufficiente. Gli spazi sono ristretti, non permettono l’accesso a barelle e sedie a rotelle. Non permettono agli operatori di muoversi agevolmente intorno ad un paziente grave o che richieda le manovre per sostenere le funzioni vitali. L’accesso al primo soccorso è reso difficoltoso da una segnaletica inadeguata e da citofoni non correttamente collegati. Spesso gli utenti, esasperati da questa situazione, manifestano reazioni aggressive, finora solo verbali, verso medici e infermieri”