QuotidianoApuano ha incontrato Giulio Guidotti, giovane artista figurativo massese che vanta esperienze di vendita anche all’estero. Giulio ci ha raccontato la sua arte e che cosa vuol dire fare arte nel nostro territorio.
-Giulio, in cosa consiste la tua arte?
-La mia arte si basa principalmente sulla pittura e sulla grafica, entrambi adattate successivamente al’abbigliamento. Sono Laureato all’accademia della belle arti di Firenze L.A.B.A, ed è qui che ho intrapreso questo percorso artistico, sopratutto con la mia tesi basata sulla creazione di un proprio brand personale di abbigliamento caratterizzato da grafiche provenienti dai miei quadri o parti di essi.
–Cosa ti ha spinto ad intraprendere questo percorso?
-Tutto è iniziato in modo automatico, quanto per curiosità il primo anno di accademia iniziai il corso di pittura, da li in poi è stato un elaborazione continua del mio stile (astratto) e anche una presa di coscienza sull’utilizzo dei miei quadri in altri ambiti. Da lì a breve infatti inziai subito a dipingere magliette, scarpe, abiti da donna e quant’altro.
-Spesso si sente dire che con l’arte non si “mangia”. E’ davvero così?
-Si lo sento dire spesso, e posso dire che all’inizio, a seconda dell’ arte che si vuole sviluppare, è difficile avere subito un tornaconto economico, infatti fino ad oggi ho dovuto arrotondare con altri mestieri come pizzaiolo. Ma come dico sempre “dal niente non viene niente”, quindi se uno crede nei propri mezzi sia artistici che non, è giusto andare fino in fondo. L’arte ha comunque il suo lato positivo, non c’è un giorno uguale ad un altro, la noia viene meno sicuramente, rispetto ad altri mestieri.
–Tra le tue esperienze c’è stato anche un periodo in Germania. Il pubblico tedesco si è mostrato più ricettivo o l’estero non è poi quel “paradiso” che alcuni italiani credono?
-Ebbene si ho avuto anche il piacere di fare una esperienza in Germania, Monaco, sempre come pizzaiolo ovviamente, ma nonostante le molte ore di lavoro sono riuscito anche a propormi con i miei quadri e t-shirt e devo dire che l’arte viene sicuramente molto più apprezzata. Basti pensare che appena arrivato nel ristorante dove lavoravo, mi era stato permesso di esporre i miei quadri, nel giro di 3 mesi avevo già venduto 5 quadri a prezzi notevoli e diverse t-shirt. In Italia Invece avevo venduto appena 30 quadri in 5 anni. A questo punto è ovvio che l’arte in Italia abbia un’ altra rilevanza. Si certo, tanto dipende anche dal fattore crisi che attanaglia l’Italia, quindi non essendo un bene primario è ovvio passi in secondo piano ma la differenza la fa comunque l’interesse che le persone portavano ai quadri che io esponevo.
–Come giudichi l’approccio del pubblico apuano all’arte?
-Basti considerare le poche iniziative artistiche che fa il Comune,nel nostro territorio per capire l’interesse che il popolo apuano ha dell’arte. Spesso e volentieri infatti sono costretto ad andare fuori città per vedere mostre e quanto altro, ma nonostante tutto quando espongo nei locali trovo sempre qualcuno disposto a discutere sulle mie opere e non e questo è buon segnale. Sono dell’idea che l’interesse per l’arte va anche creato tramite iniziative e mostre, solo così anche chi ne capisce poco potrà interessarsi all’arte in generale.
-I tuoi progetti per il futuro?
-I miei progetti sono sempre stati saldi da quando mi sono laureato. il primo è riuscire a dare solidità al brand di abbigliamento che ho creato e secondo avere la possibilità di lavorare e mostrare il mio estro per una grande firma, riuscendo così a migliorare la mie capacità lavorative in gruppo. Meglio se all’estero. Terzo, fare a breve un master in fashion e tessile design a Milano per trovarmi pronto a livello di informazioni e capacita lavorative nel campo della produzione dei tessuti stampati.
Nella foto: Giulio Guidotti mentre realizza una sua opera