Il Movimento 5 Stelle di Carrara, invita tutti i cittadini ad andare a votare il referendum che si terrà il 17 Aprile dalle ore 7 alle ore 23 in tutta Italiaper abrogare le disposizioni che consentono di estendere la durata delle concessioni dei giacimenti fino ad esaurimento degli stessi. Quella delle energie rinnovabili è una delle 5 stelle da cui prende il nome il movimento, e già nella “carta di Firenze”, precedente alle stessa denominazione di movimento 5 stelle, tra i 12 obiettivi chiave che si dettero gli attivisti tre riguardavano l’efficenza energetica, la mobilità sostenibile e la promozione delle fonti rinnovabili. Il cambio del paradigma energetico è stato cioè fin da subito una delle più grandi battaglie del movimento 5 stelle, è ovvio quindi che voteremo si al referendum, è ovvio, ma giova sempre ripeterlo. Ma non scriviamo qui per elencare i motivi del Si, ci sono fonti e letture autorevoli pubblicate in questi giorni. Quello che ci preme mettere qui in evidenza e che appare meno ovvio è il perché dovrebbero andare a votare tutti quelli che credono nella democraziaanche se sono a favore della proroga alle concessioni petrolifere. La presenza del quorum nei referendum abrogativi, consente infatti a una delle due parti in gioco di vincere facile, indipendente da cosa ne pensano realmente gli elettori. E’ infatti una consuetudine (molto italiana, inaugurata da un governo Craxi) che la parte politica che parteggia per il NO, inviti i propri sostenitori a non andare a votare. Di fatto questo crea il paradosso che una delle due fazioni possa in qualche modo sommare ai propri voti quelli degli astensionisti. Per capire quanto ingiusta sia questa tecnica, provate ad immaginare se in un ballottaggio per la scelta del Sindaco uno dei due candidati potesse sommare ai propri voti quelli degli astenuti, lo riterreste democratico? Non è un caso infatti che le nazioni che vantano maggiori tradizioni democratiche non hanno un quorum da superare per i referendum, in europa, oltre all’italia, sono principalmente i paesi dell’est ad avere il quorum, mentre nel mondo sono pochissimi i paesi che lo prevedono. Svizzera, Stati Uniti e Australia che sono i paesi che nel mondo tradizionalmente fanno un largo uso dello strumento referendario, non hanno alcun quorum. Come se non bastasse spingere all’astensionismo ha l’effetto deleterio di stroncare ogni discussione nel merito del referendum, poiché se una delle due parti ha interesse a non fare andare a votare i cittadini, questa ha tutto l’interesse a non far parlare del referendum. A riprova di questo considerate quanto poco si è parlato del referendum fino a che non è esploso lo scandalo “Trivellopoli” che ha coinvolto membri del governo. Se ancora non siete convinti, vi invitiamo a confrontare quanto si è parlato di questo referendum con quanto si parlerà del prossimo referendum costituzionale. I referendum costituzionali, infatti, non hanno quorum e pertanto tutte le parti in causa sono interessate a parlare delle loro motivazioni. Scommettiamo che nel prossimo referendum tutti faranno campagna elettorale e nel paese si svilupperà un dibattito attorno alla nostra costituzione? La tecnica di spingere al non voto nei referendum abrogativi, quindi, impedisce che nel paese vi sia una discussione approfondita sugli argomenti.La mancanza di informazione ai cittadini non può in alcun modo essere considerata democratica. A questo si aggiunga che essendo il referendum di tipo abrogativo, cioè che va ad abrogare parte o tutta un legge esistente, è probabile che la parte che spinga per il NO sia la stessa parte politica che è al governo. Questo fa si che si metta mano ad altre tecniche per disincentivare il voto, come ad esempio fare votare in date diverse per elezioni amministrative e referendum, con ulteriore perdita del tasso di democraticità, nonché aggravio dei costi per la collettività. Aggregare il non voto con una delle parti in causa, ha infine l’effetto di annullare il principio di segretezza del voto, chi si reca alle urne vota sicuramente o quasi per il Sì, mentre chi non vota è “de facto” per il No. Ecco perché, comunque la pensiate, se vi ritenete democratici dovreste andare a votare il 17 Aprile. MoVimento 5 Stelle Carrara PS controllate oggi stesso che la tessera elettorale sia in ordine e abbia ancora spazio libero per il timbro del 17 Aprile.
Fonti: (1) https://it.wikipedia.org/wiki/Quorum
(2) http://www.carrara5stelle.it/programma/nazionale/cartadifirenzecomuni5stelle.html
(3) http://www.venice.coe.int/webforms/events
(4) http://www.trentinosuedtirol.ilfatto24ore.it/
(5) http://www.bibliotecaliberale.it/glossario/r/referendum/?print=pdf