55 anni fa, il cosmonauta sovietico Jurij Alekseevič Gagarin diventava il primo uomo a viaggiare nello spazio. 88 i minuti della missione, a bordo della navicella Vostok 1.
Per l’Unione Sovietica, ll successo di Gagarin si andava ad aggiungere a quello dello Sputnik, il primo satellite artificiale (mandato in orbita 4 anni prima).
L’URSS non seppe tuttavia capitalizzare, tramite un “fall out” che incentivasse anche gli altri settori dell’industria e dell’economia, il proprio vantaggio (dovuto anche alle acquisizioni tecnologiche della Germania nazista) nel campo della missilistica e dell’ingegneria aerospaziale. Un vulnus che si sarebbe proposto anche nel settore bellico, con il passare degli anni vera e propria zavorra per Mosca.
“L’URSS è ricca e povera insieme, potente e debole insieme. [..]. Il gigante vive con un piede sulla Luna e l’altro nel fango” – A. Ronchey.