Secondo la sociologa e studiosa di comunicazione tedesca Elisabeth Noelle-Neumann, il cittadino precipita in una “spirale del silenzio” (da lì l’omonima teoria) quando si rende conto che le sue idee sono distanti o diverse da quelle della maggioranza. Il dissenso resta allora ancor più isolato, o scompare del tutto, mentre le opinioni che trovano e guadagnano spazio e visibilità sono e restano quelle maggioritarie o che vengono ritenute tali.
Ciò determinerebbe anche, per Elisabeth Noelle-Neumann, condizioni favorevoli per i regimi illiberali e dimostrerebbe il carattere intrinsecamente negativo dell’opinione pubblica, portata al conformismo, succube dei media e della loro “agenda setting” e senza alcun ruolo attivo, volontaristico e di “contro-potere”.
Una visione che fa tabula rasa di ogni lascito illuministico e ottocentesco, forse molto pessimistica, meccanicistica e deterministica, anche più di quelle di un Luhmann (“teoria sistemica”) o di un Thompson, di un Riesman o di un Gerbner (teoria dell’ “impatto”), ma che trova senza dubbio ancoraggi concreti nella realtà fattuale.
Riferimenti bibliografici: “Poteri e informazione. Teorie della comunicazione e storia della manipolazione politica in Italia 1850-1930” (M. Panarari)